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Codice paese: (244), TD (1)
Capitale: N’Djamena
Popolazione:11 830 573 ab. (stima 2012)
Superficie (km²): 1 284 000
Lingue parlate: francese, arabo, dialetti locali
Moneta: franco CFA
Fuso orario: 1 ora avanti rispetto all'orario del Meridiano di Greenwich
Prefisso dall'Italia: 00235
Prefisso per l'Italia: 0039
Telefonia: esistono due operatori per la rete cellulare con una copertura al momento limitata ai principali centri urbani del Paese.


Con una popolazione stimata di 10 milioni di abitanti nel luglio 2011 e un reddito pro-capite annuo di circa 700 US$, il Ciad ha conosciuto negli ultimi anni un miglioramento della sicurezza nel Paese, l’aumento della produzione di petrolio ed importanti investimenti nel campo delle opere pubbliche.
 
L'economia del Ciad è principalmente agricola ed è stata lungamente penalizzata dalle povere vie di comunicazioni interne, l’assenza di importanti bacini idrici e dalla ricorrente siccità che interessa gran parte del territorio. Il fenomeno della desertificazione è del pari allarmante, per una popolazione quasi interamente dedita ad attività di sussistenza agricola e di pastorizia. Preoccupante, in tale quadro, il degrado del bacino del lago Ciad, che dal 1960 ad oggi ha perso il 90% della propria superficie, passando da 25.000 Kmq agli attuali 2.500.
Le due principali voci di produzione agricola sono il cotone e il bestiame (carne, ma anche cuoio e pellami). Oltre al cotone, la produzione agricola è costituita da miglio, sorgo, riso, granturco manioca ed arachidi, zucchero e gomma arabica. L’agricoltura risente del quadro ambientale ostile: all’insufficienza delle precipitazioni (il 60% del territorio si trova in zona sahariana, dove la pioggia è quasi assente) si aggiungono le invasioni di cavallette ed un costante abbandono dei raccolti in favore del più remunerativo cotone. L’allevamento di bovini, pecore, capre, cammelli e cavalli dà lavoro al 40% della popolazione attiva.
L’estrazione petrolifera, iniziata nel 2003, sta rapidamente cambiando la fisionomia economica del paese, attraverso lo sfruttamento dei giacimenti della regione di Doba ad opera di un consorzio di imprese USA, francesi e cinesi, i tre principali “clienti” del Ciad. La produzione è stata agevolata, dal giugno 2003, con l’entrata in funzione dell’oleodotto Ciad-Camerun lungo 1.070 km, di cui 865 in territorio camerunese.
 
L’alto costo dei mezzi tecnici di produzione e la mancanza di sbocchi al mare non giocano a favore dello sviluppo dell’industria, che comprende, oltre al settore petrolifero e tessile, fabbriche per l’inscatolamento di carne e per la produzione di birra, sodio carbonato, sapone, sigarette e materiali da costruzione. Il Paese è incapace di produrre elettricità sufficiente per soddisfare i propri bisogni industriali.
 
Il Ciad è formalmente aperto agli investimenti esteri, che tuttavia non sono favoriti dalla corruzione nell’Amministrazione pubblica e dalla inefficienza del sistema giudiziario e dalla eccessiva burocrazia. Per tali ragioni, la classifica stilata dalla Banca Mondiale (Doing Business Report 2013), annovera il Ciad tra i Paesi in assoluto più difficili, in 184° posizione (su 185 Paesi).
 
L’interscambio commerciale è molto contenuto. L’Italia registra un ampio surplus nella bilancia commerciale con il Ciad, con un export nel 2011 pari a 17,2 milioni di Euro ed un volume di importazioni di 3 milioni. Il nostro Paese importa cotone, cuoio e pelli, mentre esporta macchine generatrici; macchine ed apparecchi industriali; attrezzature per le telecomunicazioni; autoveicoli; strumenti professionali; costruzioni prefabbricate; prodotti chimici. L’Italia è il 5° fornitore del Ciad, dopo Francia, Camerun, Cina e USA.
 
Negli investimenti diretti in Ciad, la presenza italiana è per ora limitata a poche imprese, tutte basate a Nd’jamena e operanti in ambito edilizio. Ultima arrivata in ordine di tempo, a dicembre 2012, Finasi Srl di Milano, è stata la vincitrice dell’appalto per la costruzione di una fabbrica di medicinali a N’djamena i cui lavori sono iniziati il 22 dicembre 2012.
 
Tra Italia e Ciad è in vigore un Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti (Roma, 11 giugno 1969). Interessanti opportunità potrebbero emergere oltre che nel settore petrolifero, nell’ammodernamento infrastrutturale del paese (appalti governatici per la rete stradale e per il rafforzamento dei servizi urbani specie quelli idrici nelle principali città).
 
Il Ciad è membro di diverse organizzazioni regionali, tra cui la CEMAC che è un'unione doganale e possiede una moneta comune. Appartiene anche all’OHADA ed alla zona franca CFA.
   
Il Ciad è parte dei paesi ACP (Africa, Caraibi e Pacifico). L'accordo di partenariato ACP/CE, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000 è entrato in vigore nel 2003. Fornisce la realizzazione di accordi di partenariato economico (APE) che l'Unione europea sta attualmente negoziando con le sette regioni dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico. Il Ciad fa parte del gruppo degli Stati dell'Africa centrale in questo gruppo, solo il Camerun ha firmato un accordo provvisorio con l'UE, accordo che prevede l'apertura totale del mercato europeo ai prodotti del Camerun e una graduale liberalizzazione del mercato camerunense ai prodotti europei. Quanto al Ciad, classificato tra i paesi meno sviluppati, beneficia da parte dell’UE, del programma tutto tranne le armi che gli permette di esportare nell'UE senza diritti doganali o contingente.

 

DOCUMENTI DI SPEDIZIONE
 
Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU) usualmente richiesta per tutte le spedizioni (salvo all'interno dell'Unione europea), le spedizioni destinate al Ciad, devono essere accompagnate dai documenti di seguito illustrati.
A partire dal 1° gennaio 2007, sono state apportate delle modifiche operative alla compilazione del DAU.
Per ulteriori informazioni consultare il sito: www.agenziadogane.it/.
 
a) Fattura commerciale
Stabilita in tre esemplari e redatta in lingua francese.
 
b) Documento EUR.1
Sebbene il Ciad non consenta il regime doganale preferenziale per i prodotti originari dell'Unione Europea, i servizi doganali possono richiedere un documento EUR.1 all'atto dell'importazione di questi prodotti ed in particolare quando questi sono incorporati all'interno di un prodotto locale e riesportati verso l'Unione Europea.
Le spedizioni, inferiori a 6.000 Euro o effettuate da un esportatore accreditato, possono comportare la redazione di una dichiarazione (come per l'EUR.1, quando sono incorporate nella fabbricazione di un prodotto locale e riesportate verso l'Unione Europea). La dichiarazione deve essere redatta su fattura, un buono di consegna o altro documento commerciale che descriva i prodotti che la concernono in modo sufficientemente dettagliato per poterli identificare.
 
La dichiarazione è la seguente:
“L'esportatore dei prodotti coperti dal presente documento (autorizzazione doganale n°(2))
dichiara che, tranne indicazione contraria, questi prodotti hanno origine preferenziale”. (3)
'luogo e data' 'firma dell'esportatore e indicazione, per esteso, del firmatario.
 
Le regole relative all'emissione e uso dei questi documenti sono precisate nell'Allegato X.
 
c) Certificato di origine
Per i prodotti di origine comunitaria che non possono beneficiare del documento EUR.1 e per i prodotti non comunitari, viene richiesto un certificato di origine redatto sul formulario comunitario.
Le regole relative all'emissione ed impiego dei certificati di origine sono precisate nell'Allegato XI.
 
d) Certificato fitosanitario
Per la frutta, le sementi, i legumi e altri vegetali. E' rilasciato dal Servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza. (4) 
   
e) Certificato sanitario
Necessario per le carni, è rilasciato dal Servizio veterinario delle ASL di appartenenza.
In assenza di informazioni circa il divieto di importazione delle carni originarie dell'UE, si consiglia di informarsi presso il proprio importatore. (5)
 
 
TRASPORTO E IMBALLAGGIO
 
 
a) Documenti di trasporto
 
b) Lista dei colli
 
c) Assicurazione trasporto
La regolamentazione del Ciad obbliga l’assicurazione delle spedizioni destinate al paese.
Si applica a partire da un valore FOB uguale o superiore a 500.000 franchi CFA.
 
d) Attestato di carico elettronico - tracking note
Questo documento è obbligatorio per le spedizioni marittime a partire dal 1° aprile 2013. In caso di assenza, agli esportatori verranno imposte multe elevate.
 
e) Trattamento degli imballaggi in legno
Anche se al momento non vi è alcun obbligo in proposito, si consiglia di consultare prima dell'invio il Ministero dell'agricoltura e contattare il servizio fitosanitario regionale.
Per ulteriori informazioni consultare il sito: https://www.ippc.int/countries/chad
 
CONTROLLO DELLE MERCI
 
Le spedizioni con destinazione CIAD devono essere sottoposte, prima del loro imbarco ad una ispezione che è basata sulla quantità, la qualità e il prezzo delle merci.
 
La misura riguarda le spedizioni effettuate a partire dal 20 marzo 2004 (data del documento di trasporto) e si applica a tutte le spedizioni di un valore FOB uguale o superiore a 2 000 000 franchi CFA.
Sono esentati dai controlli i prodotti quali oro, le pietre preziose, i giornali e periodici, la frutta e legumi, le uova fresche ecc.
La società di ispezione assiste al riempimento dei contenitori e deve piombarli.
 
Per informazioni è possibile consultare la Bureau veritas www.bureauveritas.com
 
SPEDIZIONE TEMPORANEA
 
 
Carnet ATA
Il paese non aderisce alla convenzione ATA.
Il carnet può essere comunque utilizzato per i campioni commerciali in virtu' delle leggi e regolamentazioni nazionali.
 
PASSAPORTO, VISTI, VALUTA
 
Passaporto: valido almeno 6 mesi, modulo di richiesta del visto, prenotazione del volo di andata e ritorno, prenotazione alberghiera, vaccinazione contro la febbre gialla.
 
 
Visto di ingresso: necessario. Non essendo presente l’Ambasciata del Ciad a Roma, i visti devono essere richiesti - anche tramite agenzia di viaggio - presso le Ambasciate del Ciad accreditate nell’Unione Europea. Attualmente sono operanti le sole Rappresentanze di Parigi e Bruxelles. In casi di emergenza e comunque almeno dieci giorni prima della partenza, si consiglia di contattare il Consolato Onorario italiano a N'Djamena per verificare la possibilità di ottenere un visto d'ingresso direttamente all'aeroporto internazionale in loco.
I visti d'ingresso per motivi di lavoro si ottengono direttamente a N'Djamena attraverso l'impresa che opera in Ciad.
 
 
Visto turistico: per ottenere il visto turistico per il Ciad è necessario farne richiesta ad un consolato del paese africano all'estero - In Italia non vi sono sedi consolari del Ciad. Contattate il Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. del Ciad a Parigi per conoscere le modalità di invio di passaporto e documenti tramite posta o corriere.
Tempi di rilascio: 3 giorni
 
Formalità valutarie e doganali: vi sono forti restrizioni nell’esportazione di valuta locale.
L’Euro è generalmente accettato nei principali alberghi e può essere cambiato in valuta locale nei negozi di cambio del centro e nei principali alberghi. Le carte di credito sono accettate nei soli alberghi di lusso.
 
L’Ambasciata d’Italia competente per il Ciad si trova in Camerun.
 
Ambasciata d’Italia Yaoundé: www.ambyaounde.esteri.it
 

 

(1) Codificazione iso-alfa per i paesi e per le monete:
-        una codificazione iso-alfa su due caratteri per i paesi e territori;
-        una codificazione iso-alfa su tre caratteri per le monete.
La versione della nomenclatura di paesi e territori per le statistiche del commercio estero della UE e del commercio tra i suoi Stati membri valida a decorrere dal 1 giugno 2005 è allegata al regolamento (CE) n.750/2005 della Commissione, del 18 maggio 2005 (GUUE L 156, del 19 maggio 2005, p.12)
Le due codificazioni sono utilizzate per la compilazione delle dichiarazione in dogana (DAU) e delle dichiarazioni di scambio di beni.
 
 
(2) Se la dichiarazione su fattura è fatta da un esportatore accreditato, in questo punto deve essere riportato il numero di autorizzazione.
In caso contrario, la dicitura tra parenesi deve essere omessa o lo spazio lasciato in bianco.
 
 
(3) L'origine dei prodotti deve essere riportata nello spazio tra le parentesi (...). Queste informazioni sono facoltative se sono riportate all'interno del documento.
 
(4) I certificati fitosanitari, sono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza (su richiesta dell'interessato.).
Il Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) si avvale di numerosi organismi sia a livello centrale che territoriale per l'espletamento delle attività di vigilanza e controllo in materia di prodotti fitosanitari
 
(5) I certificati sanitari per le carni sono rilasciati dalle ASL di appartenenza - Servizio veterinario. Per esportare animali vivi e prodotti da loro ottenuti, alimenti e mangimi, i produttori italiani devono fornire adeguate garanzie igienico-sanitarie alle autorità dei Paesi importatori. Consultare il sito Ministero della salute.