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Capitale: Addis Abeba
Città principali:
Superficie (km²): 1 127 127
Popolazione: 84,7 milioni (2011); 110 milioni (2025)
PIL: 31,3 miliardi $
PIL/procapite: $359,9
Settori economici: agricoltura, produzione cemento, industria tessile ed alimentare
Religione: Cristiana 61%, musulmani 33%.
Lingue ufficiali: amarico, italiano, inglese
Moneta: Birr etiopico (Birr), ETB
Fuso orario: 3 ore avanti rispetto all'orario del Meridiano di Greenwich; 2 ore avanti rispetto all'Italia (1 ora avanti con l'orario legale)
 
 
L’Etiopia è membro di COMESA (Common Market for Eastern and Southern Africa), zona di libero scambio per l'Africa orientale e meridionale è una zona di libero scambio con l'obiettivo di realizzare il progresso economico e sociale sostenibile per tutti gli Stati membri attraverso una maggiore cooperazione e l'integrazione nei settori del commercio, dogane, trasporti, tecnologia, industria, energia, ecc.
 
Ha lo status di osservatore presso il WTO, e ha ripreso i negoziati di adesione.
 
L'Etiopia è uno dei paesi ACP (Africa, Caraibi e Pacifico) che sono legati all'UE da un accordo di partenariato firmato a Cotonou il 23 giugno 2000 ed entrato in vigore nel 2003. L’Accordo prevede, in particolare, l'istituzione di un partenariato economico (APE) che l'UE sta negoziando con sette regioni dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico.
 
L’Etiopia appartiene al gruppo dei paesi dell'Africa orientale e australe (Eastern and Southern Africa - ESA).
 
Paesi ESA: Comoros, Djibouti, Eritrea, Etiopia, Madagascar, Malawi, Mauritius, Seychelles, Somalia, Sudan, Zambia, Zimbabwe
             
Lo stato dei negoziati tra l'UE e l'Africa orientale e meridionale è disponibile sul sito Internet della Commissione europea - DG Commercio.
L’Etiopia è beneficiaria del programma UE "Everything but Arms" in quanto rientra nell’elenco dei paesi meno sviluppati. Questo programma permette ai prodotti etiopi preferenze tariffarie sul mercato europeo.
 
 
DOCUMENTI DI SPEDIZIONE
 
Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU o suo equivalente) usualmente richiesta per le spedizioni, (salvo all'interno dell'Unione europea) le spedizioni a destinazione dell'Etiopia devono essere accompagnate dai documenti di seguito citati.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Agenzia delle Dogane e dei Monopoli:
 
 
a) Fattura commerciale
Redatta in 4 esemplari, preferibilmente in inglese e vistati dalla Camera di commercio di competenza.
Deve, inoltre, contenere una dichiarazione circa l'esattezza della fattura e l'origine della merce ivi riportata. Questa dichiarazione può essere redatta nei termini di seguito riportati 'We hereby certify that this invoice is true and correct in accordance whith our books and the goods are of .... origin.'
 
b) Documento EUR.1
Anche se l'Etiopia non acconsente al trattamento tariffario preferenziale ai prodotti originari dell'Unione europea, la dogana può richiedere un documento EUR.1 per l’importazione di tali prodotti.
Le spedizioni, di importo inferiore a 6.000 euro o effettuate da un esportatore abilitato possono dar luogo alla redazione di una dichiarazione come per l’EUR1, "quando questi sono incorporati nella fabbricazione di un prodotto locale e ri-esportati verso UE ".
Questa dichiarazione deve essere fatta su una fattura, un buono di consegna o qualsiasi altro documento commerciale che descriva i prodotti in questione, in modo sufficientemente dettagliato per poterli identificare.
La dichiarazione è la seguente:
“L’esportatore dei prodotti coperti dal seguente documento (autorizzazione doganale n°...) dichiara che, salvo indicazione chiara del contrario, i prodotti hanno origine preferenziale....(indicare l`origine dei prodotti)¨.
.......(luogo e data)
.......(firma dell`esportatore e indicazione, per esteso, del nome del firmatario).
Le regole relative all'emissione e impiego di questi documenti sono precisate nell'Allegato X 
 
c) Certificato di origine
Obbligatorio per tutti i prodotti deve essere redatto sul formulario comunitario.
Le regole relative all'emissione e utilizzo dei certificati di origine sono illustrate nell'Allegato XI.
 
d) Certificato fitosanitario
Per la frutta, i legumi, le sementi e altri vegetali: solo su richiesta dell'importatore.(1)
 
e) Certificato sanitario
Necessario per le carni e sottoprodotti di origine animale (latte, uova, preparazione di carni, ecc. (2)
Anche se l'embargo sulle carni di origine europea è stato tolto, si consiglia comunque di informarsi presso il proprio importatore.
 
f) Certificato o attestato di libera vendita dei cosmetici
Sulla base delle informazioni fornite dall’esportatore, il Certificato attesta che i prodotti spediti sono conformi alla legislazione italiana ed in libera e corrente vendita in Italia. (3)
 
Da sapere: I documenti rilasciati da un'amministrazione e direttamente collegati ad un'operazione commerciale o doganale (certificato sanitario, ad esempio) devono essere legalizzati in anticipo.
 
 
SPEDIZIONE TEMPORANEA
 
 
Carnet Ata
Il Paese NON aderisce alla convenzione ATA, le esportazioni vengono fatte secondo le procedure del diritto comune.
Le condizioni per l'impiego dei carnet ATA si possono reperire su questo sito.
 
 
ISPEZIONE DELLE MERCI
 
 
Un certificato di conformità alle normative etiopiche viene richiesto dal 1° luglio 2013. Riguarda: prodotti alimentari, prodotti chimici, tessili e cuoio, materie plastiche e gomme, attrezzature e materiali meccanici, così come elettrodomestici e prodotti elettrici.

 

Il certificato è rilasciato dalle seguenti società:

 

 
TRASPORTO, IMBALLAGGIO
 
 
a) Documento di trasporto
I principali documenti di trasporto sono: la polizza di carico, la lettera di vettura aerea Air Waybill (AWB), la lettera di vettura internazionale CMR (Convention des Merchandises par Route).

 

b) Lista dei colli
Questa lista riassume tutte le merci esportate e ne precisa il volume, il numero dei colli, le casse, i contenitori e la quantità esatta delle merci.
 
 
c) Assicurazione trasporto
La regolamentazione del Paese prescrive che le spedizioni debbano essere assicurate.
 

 

d) Distinta di carico
Non richiesto

   

e) Trattamento degli imballaggi in legno
Sebbene non ci siano specifiche richieste in merito, è raccomandato l'impiego di imballaggi sani.
Per ulteriori informazioni sulla normativa NIMP-15 FAO è possibile consultare il documento sul seguente sito Internet: https://www.ippc.int/countries/ethiopia

 

 
PASSAPORTO E VISTI

 

Passaporto: necessario, con validità residua di almeno 6 mesi.
 
Visto d’ingresso: necessario, da richiedersi presso l’Ambasciata di Etiopia a Roma.

Il visto turistico può essere ottenuto anche all’arrivo all’aeroporto di Addis Abeba (ad eccezione dei cittadini italiani di origine eritrea i quali non possono avvalersi del rilascio del visto all’aeroporto).

Sulla base delle più di recenti disposizioni, all’aeroporto internazionale di Addis Abeba vengono  rilasciati, alla tariffa di 50 Dollari o il corrispettivo in Euro (al momento 48€) visti turistici validi 30 giorni (in alcuni casi anche 90 giorni – da verificare prima della partenza con l’Ambasciata di Etiopia a Roma).

I connazionali interessati a prolungare la propria permanenza in Etiopia dovranno recarsi personalmente, nei giorni immediatamente precedenti la scadenza del primo visto rilasciato, all’Ufficio Immigrazione (“FDRE Main Department for Immigration and National Affairs”, comunemente noto anche come “Immigration Office”, situato nella zona delle Poste centrali, dell’Ospedale Black Lion e dell’Ambasciata di Svezia), muniti di passaporto, una fototessera e 100 Dollari. Si fa presente che eventuali successivi rinnovi sono soggetti a tariffe molto elevate (150 Dollari per il secondo rinnovo, 200 per il terzo) e che, in caso di permanenza nel Paese oltre i termini di scadenza del visto, sono previste multe e possono sorgere difficoltà. Pertanto si raccomanda di non protrarre la permanenza in Etiopia oltre i termini di scadenza del visto.

Si raccomanda di rispettare in maniera scrupolosa la normativa locale in materia di ingresso, transito e residenza nel Paese, quale che sia la motivazione del viaggio in Etiopia (turismo, lavoro, missione umanitaria, giornalismo, ecc). Occorre, in particolare, assicurarsi di essere in possesso di tutte le autorizzazioni previste dalla normativa. In caso di ingresso nel Paese con visto turistico, non sarà possibile entrare un rapporto/contratto di lavoro (anche se di volontariato) e ottenere un permesso di residenza per motivi di lavoro.

L'Ambasciata di Etiopia rilascia diversi tipi di visti: Diplomatico, ufficiale, di servizio, d'affari, turistico o di transito, a seconda delle necessità dei richiedenti. L'Ambasciata rilascia, inoltre, visti singoli, multipli e di reingresso.

 

 
Ambasciata d’Italia ad Addis Abeba: http://www.ambaddisabeba.esteri.it/
Ambasciata d’Etiopia a Roma: http://www.ethiopianembassy.it/
Ethiopian Investment Agency: www.ethioinvest.org 
Ethiopian Governmental Portal: http://www.ethiopia.gov.et/government
Ministry of Foreign Affairs: http://www.mfa.gov.et/

 

 
(1) I Certificati fitosanitari di esportazione, sono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza.
L'organo competente è il Servizio Fitosanitario Nazionale, costituito dal Servizio Fitosanitario Centrale presso il Ministero Agricoltura e dai Servizi Fitosanitari Regionali (SFR) presso le Regioni.
Il Servizio Fitosanitario Centrale ha compiti di coordinamento, mentre ad operare sul territorio sono i SFR.
Il personale abilitato all'attuazione della normativa fitosanitaria possiede la qualifica di 'Ispettore Fitosanitario' ed è munito di apposita tessera di riconoscimento.
 
(2) I certificati sanitari per i prodotti animali vari (ittici, molluschi ecc.) e derivati animali come latticini formaggi ecc. I certificati vengono rilasciati dal servizio veterinario delle ASL di appartenenza.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Ministero della salute.
 
(3) Per i prodotti cosmetici può essere richiesto sia il certificato di libera vendita, sia l'attestato di libera vendita.
Per il Rilascio Certificati di Libera Vendita (CLV) per esportazione di prodotti Cosmetici in Paesi al di fuori dell'Unione europea (extra UE), vedi sito del Ministero della salute.