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Capitale: Muscat
Città principali: Salala, Suhar, Ibri
Superficie: 309.500
Popolazione: 2,8 milioni (2011); 3,5 milioni (2025)
PIL: 71,9 miliardi $
PIL pro capite: $23 315,5
Settori economici: petrolio
Religioni: musulmani (Ibadhi 75%)
Lingue ufficiali: arabo
Moneta: rial omani OMR
Fuso orario: 4 ore avanti rispetto all'orario del Meridiano di Greenwich; 3 ore avanti rispetto all'Italia.
 
 
L'Oman appartiene al CCG (Gulf Cooperation Council), che comprende anche Bahrain, Kuwait, Qatar, Emirati Arabi Uniti e al GAFTA (Great Arab Free Trade Area). Entrambe le organizzazioni mirano a facilitare lo scambio di beni e servizi tra i loro membri.

Mentre in linea di principio le procedure doganali e la documentazione richiesta dovrebbero essere le stesse per tutti i membri del CCG, le differenze permangono.
Attraverso il GCC, l’Oman è parte dell'accordo GCC-Singapore per il libero scambio e l'accordo tra il GCC e i paesi EFTA (European Free Trade Association).

L'Oman è stato membro del WTO dal 9 novembre 2000.
 
L'UE e i paesi del Golfo sono vincolati da un trattato di cooperazione firmato nel 1988. Già nel 1989 l'UE e i paesi del Golfo intendevano stabilire una cooperazione economica e tecnica in molte aree (energia, industria, commercio, servizi, agricoltura, pesca, investimenti, scienza, tecnologia, ambiente) e prevedevano la negoziazione di un accordo di libero scambio già nel 1990. Diverse volte sospeso e rilanciato, questo accordo è stato nuovamente sospeso.
 
Lo stato dei negoziati/conclusioni dell'ALS tra l'UE e i paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo è disponibile nel sito della Commissione europea – DG commercio.

L'evoluzione delle relazioni politiche tra l'UE e l'Oman è disponibile sul sito web Azione esterna dell’UE

L'Oman non beneficia più del sistema di preferenze generalizzate dell'UE, che ha permesso ai suoi prodotti di entrare nell'UE senza dazi doganali.
 
 
Grado di apertura del mercato
Dal 2003, l'Oman ha applicato il regime doganale comune GCC, nonché i regolamenti attuativi e le note esplicative al medesimo, ai sensi del decreto del sultanato n. 67/2003. Secondo il principio del "punto unico di entrata", i prodotti importati dall'Oman o da qualsiasi altro Stato del GCC, destinati a un altro mercato del GCC sono soggetti a un dazio doganale soltanto al primo punto di entrata nel territorio del GCC.
L'Oman applica divieti di importazione per motivi di salute, moralità pubblica, protezione dell'ambiente e sicurezza. Include anche i divieti relativi alla religione che includono anche armi, droghe ecc.
Sono inoltre richiesti certificati fitosanitari e autorizzazioni preventive per l'importazione di sementi agricole, piante, parti di piante e prodotti di origine vegetale. Per importare animali vivi da tutti i paesi, compresi i paesi del CCG, è necessario un certificato sanitario e l'autorizzazione preventiva della Direzione generale del bestiame.

 DOCUMENTI DI SPEDIZIONE

 
 
Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU o suo equivalente) usualmente richiesta per le spedizioni, (salvo all'interno dell'Unione europea) le spedizioni a destinazione dell’Oman devono essere accompagnate dai documenti di seguito citati.
 
Per ulteriori informazioni consultare il sito Agenzia delle Dogane e dei Monopoli:
 
a) Fattura commerciale
Stabilita, almeno in quattro esemplari (un originale e tre copie), deve contenere i soliti riferimenti. E 'scritto, preferibilmente in inglese. La fattura deve obbligatoriamente riportare la dicitura "Made by: Nome e indirizzo completo della società".
 
b) Certificato di origine
Le spedizioni verso l’Oman devono essere accompagnate da un certificato di origine redatto sul formulario comunitario e successivamente vistato dalla la Camera di commercio e industria di competenza, e successivamente dal Consolato del Sultanato dell'Oman.
Si dovranno presentare un originale e tre copie. Deve essere indicato il paese di origine con precisione. Deve essere presentato un certificato di origine, anche se sono paesi dell'Unione europea.
 
I documenti di cui ai paragrafi (a) e (b) devono essere successivamente vistati:
  • dalla Camera di Commercio e Industria competente;
  • dalla Joint Italian Chamber of Commerce;
  • dal Consolato dell’Oman. 
c) Certificato fitosanitario (1) 
Per la frutta, i legumi, le sementi e altri vegetali.
 
 
d) Certificato sanitario (2)
Necessario per le carni, è rilasciato dal Servizio veterinario delle ASL di appartenenza. Può essere richiesto per i prodotti di bellezza e per i prodotti farmaceutici contenenti tessuti o estratti bovini.
Nota: è presente l'obbligo di attestazione supplementare di non contaminazione da diossina in aggiunta ai certificati sanitari per prodotti come uova, latte, pollame e carni bovine fresche).
 
 
e) Certificato di macellazione (3) 
Per le carni, secondo il rito islamico.
È richiesto un permesso di importazione per tutte le carni ed i prodotti derivati. Tale importazione deve essere accompagnata da un certificato attestante che la carne è “Halal”.
 
f) Certificato di igiene
Potrebbe essere richiesto per i prodotti di bellezza.
 
g) Certificato di libera vendita dei cosmetici
Non richiesto. 
 
Da sapere: L’Oman ha aderito alla Convenzione dell'Aia del 5 ottobre 1961. (4)
 
 
TRASPORTO, IMBALLAGGIO, ETICHETTATURA
 
 
a) Documenti di trasporto
I principali documenti di trasporto sono: la polizza di carico, la lettera di vettura aerea Air Waybill (AWB), la lettera di vettura internazionale CMR (Convention des Merchandises par Route).
 
 
b) Lista dei colli
Questa lista riassume tutte le merci esportate e ne precisa il volume, il numero dei colli, le casse, i contenitori e la quantità esatta delle merci.
 
 
c) Assicurazione trasporto
Vi è l’obbligo di assicurazione locale, vale a dire l'obbligo di garantire il trasporto internazionale di merci in Oman.
 
d) Trattamento degli imballaggi in legno
Gli Imballaggi in legno devono essere trattati e fumigati secondo la normativa secondo le norme ISPM-15 FAO. Per ulteriori informazioni consultare il sito:
 
e) Etichettattura
Per quanto riguarda l’etichettatura dei prodotti:
  • è utile riportare i paesi di origine su tutti i prodotti;
  • l’etichettatura deve essere in lingua araba;
  • è molto frequente riportare sull’etichetta una seconda lingua facoltativa che generalmente è l’inglese. 
Da luglio 2016 vi è l'obbligo di inserire per gli elettrodomestici e l'elettronica a destinazione dei consumatori, così come i giocattoli, il marchio di conformità G. Maggiori informazioni sull'organizzazione di standardizzazione del GCC, ovvero la Gulf Standardization Organization (GCO).
 
SPEDIZIONE TEMPORANEA
 
 
Carnet ATA
Il paese NON è membro della convenzione ATA. Le esportazioni temporanee sono secondo le procedure di legge.  
 
 
PASSAPORTI E VISTI
 
Passaporto: con validità residua di almeno sei mesi al momento dell'arrivo nel Paese; si consiglia di verificare eventuali modifiche dei requisiti di validità residua informandosi preventivamente presso l’Ambasciata omanita a Roma o presso la rete consolare del Sultanato in Italia.
 
 
Visto d’ingresso: necessario. i titolari di passaporto italiano possono ottenere il visto d'ingresso in Oman alla frontiera e nei principali aeroporti pagando il relativo importo. Il visto turistico ha una validità di 30 giorni, è rinnovabile per un ulteriore mese, e costa 20 O.R. (circa 48 Euro). Il pagamento del visto presso gli aeroporti  può essere effettuato in contanti (O.R., USD, Euro) o con carta di credito.
Il visto può essere richiesto anche online (solo per la frontiera aereoportuale) sul sito della Royal Oman Police  (https://evisa.rop.gov.om) e va ritirato all’arrivo in Oman pagando il relativo costo (in alternativa, sul sito è possibile effettuare anche il pagamento online, il ritiro avverrà comunque all’arrivo in Oman). Il visto può essere richiesto anche presso l'Ambasciata Omanita in Roma.
Qualora si intenda rimanere nel paese oltre il  tempo consentito dal visto d’ingresso, occorre provvedere in tempo al relativo rinnovo altrimenti  verrà applicata una multa di 10 riali omaniti (circa 24 euro) per ogni giorno in più oltre la scadenza del visto. Se si intendono effettuare escursioni dall'Oman nelle regione di Musandam (exclave omanita negli Emirati Arabi Uniti) e nella città di Buraimi (alla frontiera con gli Emirati) occorre verificare accuratamente che sia registrata l’uscita dal Paese sul passaporto (in alcuni casi non vi è una vera e propria frontiera).
 
 
 
Ambasciata d'Italia a Mascate: www.ambmascate.esteri.it
ICE di Dubai è competente anche per l'Oman: www.ice.gov.it/paesi/asia/emirati/
Oman Chamber of Commerce and Industry: www.chamberoman.com
The Omani Centre for Investment Promotion and Export Development: www.ociped.com
 
MINISTERI
 
Agriculture and Fisheries: www.maf.gov.om
Awqaf (Religious Endowments) and Religious Affairs: www.mara.gov.om
Civil Service: www.omanmocs.gov.om
Commerce and Industry: www.mocioman.gov.om
Education: www.edu.gov.om
Higher Education: www.mohe.gov.om
Housing, Electricity and Water: www.mhev.gov.om
Information: www.omanet.om
 
BANCHE
 
Central Bank of Oman: www.cbo-oman.org
Bank Muscat Saog: www.bankmuscat.com
National Bank of Oman Saog (Nbo): www.nbo.co.om
Oman Arab Bank Saoc: www.omanab.com
Oman International Bank Saog: www.oiboman.com
Bank of Baroda: www.bankofbaroda.com
 
(1) I Certificati fitosanitari di esportazione, sono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza.
L'organo competente è il Servizio Fitosanitario Nazionale, costituito dal Servizio Fitosanitario Centrale presso il Ministero Agricoltura e dai Servizi Fitosanitari Regionali (SFR) presso le Regioni.
Il Servizio Fitosanitario Centrale ha compiti di coordinamento, mentre ad operare sul territorio sono i SFR.
Il personale abilitato all'attuazione della normativa fitosanitaria possiede la qualifica di 'Ispettore Fitosanitario' ed è munito di apposita tessera di riconoscimento.
 
(2) I certificati sanitari per i prodotti animali vari (ittici, molluschi ecc.) e derivati animali come latticini formaggi ecc. I certificati vengono rilasciati dal servizio veterinario delle ASL di appartenenza.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Ministero della salute.
 
 
(3) La certificazione halal, che non sostituisce il previsto certificato sanitario, accompagna le carni che dall'Italia vanno all'estero. Halal è un termine arabo che vuol dire “lecito”, cioè fatto a regola, secondo i dettami della shari’a, la legge coranica.
Halal Italy Authority - è l'Organo ufficiale di Certificazione di Qualità Halal in Italia, riconosciuto da MUI (Majelis Ulama Indonesia), in rappresentanza dell'Autorità Internazionale di Certificazione Islamica (Halal International Authority - HIA) riconosciuta dalle Organizzazioni Governative, Organizzazioni non Governative, Associazioni dei Consumatori Halal e dalle Autorità e Rappresentanze Religiose dell'Islam nel mondo.
La certificazione halal può essere rilasciata anche da Halal Italia. Il 30 giugno 2010 il Ministero della salute, con il Ministero degli affari esteri, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha, infatti, sottoscritto la Convenzione interministeriale a sostegno dell'iniziativa Halal Italia, con l'obiettivo di promuovere la certificazione volontaria di qualità per le aziende italiane, che attesta la conformità alle prescrizioni religiose islamiche per i prodotti agro-alimentari, cosmetici e farmaceutici sotto il controllo del Comitato etico di certificazione halal della COREIS Italiana (Comunità Religiosa Islamica).
 
(4) L’apostille è una certificazione internazionale che convalida l’autenticità e validità della firma del pubblico ufficiale che ratifica un atto o certificato.
L’apostille è stata introdotta dalla Convenzione dell’Aia che sopprime la legalizzazione degli atti pubblici esteri, sottoscritta durante la Conferenza dell’Aia sul diritto internazionale del 5 Ottobre 1961. Il trattato definisce le modalità attraverso le quali i documenti pubblici vengano certificati affinché possano essere ritenuti validi dai vari stati firmatari.
La Convenzione prevede espressamente alcune tipologie di documenti sui quali è possibile apporre l’apostille: documenti rilasciati da autorità statale o da un funzionario dipendente da un’amministrazione dello Stato, documenti amministrativi, atti notarili, dichiarazioni ufficiali indicanti una registrazione, autenticazioni di firma apposte su un atto privato.
E’ bene specificare che, come chiarisce la stessa Convenzione dell’Aia, l’apostille certifica la firma, la qualità legale del firmatario e del sigillo o timbro riportati; l’apostille non certifica il contenuto del documento sul quale è posta.