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Codice Paese: (352), TZ
Capitale: Dodoma
Città principali: Dar er Salaam; Zanzibar 
Superficie (km²):883.749
Popolazione: 44,8 milioni (2010)
PIL: 23,3 miliardi dollari
PIL/pro-capite: $ 553,2
Settori economici:
Religioni: Cristiana 30%; Musulmani 35%; 35% religioni locali
Lingue ufficiali: Inglese, Swahili
Moneta: Scellino della Tanzania (TZS)
Fuso orario: 3 ore avanti rispetto all'orario del Meridiano di Greenwich; 2 ore avanti rispetto all'Italia
Clima: Temperature e precipitazioni
 
L’Unione doganale dell’East African Community (EAC) comprende Kenya, Tanzania e Uganda. Nell’ambito di questa unione è stata stabilita una tariffa esterna comune (CET) nei confronti di tutte le merci importate in Tanzania, Kenya e Uganda da paesi stranieri. Inoltre, i dazi doganali e gli altri oneri di effetto equivalente sulle importazioni provenienti dagli altri Stati membri sono eliminati così come sono state rimosse le barriere non tariffarie al commercio. Sebbene il Burundi e il Ruanda siano membri dell’EAC, non hanno ancora aderito alle disposizioni in materia doganale e commerciale.
 
La Tanzania è anche membro della Southern African Development Community (SADC), insieme con Angola, Botswana, Repubblica Democratica del Congo, Lesotho, Madagascar, Malawi, Mauritius, Mozambico, Namibia, Seychelles, Sud Africa, Swaziland, Zambia e Zimbabwe.
 
Un accordo di partenariato economico interinale (EPA) è stato siglato tra l'EAC e l’Unione europea il 23 novembre 2007. La fase economica dell'accordo, che è entrato in vigore il 1° gennaio 2008, si chiama Market Access Regulation (MAR) e anticipa la piena applicazione dell’accordo dopo la sua ratifica. Il MAR concede un trattamento preferenziale unilaterale per le merci originarie della Tanzania esportate nell'UE sia in termini di dazi che di quote. Alcuni elementi del MAR saranno sostituiti dall'accordo, come e quando questo verrà applicato o entrerà in vigore a titolo provvisorio. Nel corso delle prime fasi dell’accordo, le tariffe all'importazione di merci di origine comunitaria esportate in Tanzania dovrebbero essere progressivamente abbassate. Questo trattato è destinato a sostituire l'accordo di Cotonou tra l’Unione europea e gli Stati dell'Africa, Caraibi e del Pacifico (ACP), che prevede un trattamento preferenziale per i prodotti originari dei soli paesi ACP.
 
La Tanzania è membro del WTO dal 1° gennaio 1995 e dell’African Union (AU).

DOCUMENTI DI SPEDIZIONE
Oltre alla dichiarazione in dogana, tradizionalmente richiesta per tutte le spedizioni (salvo all'interno dell'Unione europea), le spedizioni con destinazione Tanzania devono essere accompagnate dai documenti di seguito riportati.
 
a) Fattura commerciale
Non vi è uno specifico formato per la predisposizione della fattura commerciale. Deve essere scritta in inglese e presentata in triplice copia firmata.
 
b) Certificato di origine
Solo su richiesta dell'importatore. Deve essere redatto sul formulario comunitario e presentato in triplice copia.
 
Le regole relative all'emissione e impiego dei certificati di origine sono precisate nell'Allegato XI
 
c) Certificato fitosanitario
Documento attestante che i vegetali e i prodotti vegetali che devono essere importati sono stati ispezionati secondo procedure appropriate, sono esenti da organismi nocivi da quarantena e praticamente indenni da altri organismi pericolosi e sono considerati conformi alle norme fitosanitarie vigenti del paese importatore .
 
Rilasciato dalle appropriate autorità fitosanitarie del paese di origine. Le autorità fitosanitarie della Tanzania accettano i certificati rilasciati da un'autorità competente di uno Stato membro dell'Unione Europea, se tutte le informazioni pertinenti sono fornite.
 
Poiché i requisiti formali della certificazione sono standardizzati a livello globale, il certificato è conforme agli standard dell’accordo IPPC (International Plant Protection Convention).
Il certificato fitosanitario può essere preparato in qualsiasi lingua. Una traduzione in inglese può, tuttavia, essere necessaria.
 
Deve essere presentato in originale.
 
d) Certificato sanitario
Attesta che i prodotti di origine animale che devono essere importati non sono infetti e non possono trasmettere alcuna malattia infettiva.
Rilasciato dalle appropriate autorità del paese di origine. Le autorità della Tanzania accettano i certificati rilasciati da un'autorità competente di uno Stato membro dell'Unione Europea, se tutte le informazioni pertinenti sono fornite.
Può essere preparato in qualsiasi lingua. Una traduzione in inglese può, tuttavia, essere necessaria.
 
Deve essere presentato in originale.
 
e) Certificato di analisi
Documento attestante che test microbiologici e fisico/chimici sono stati effettuate da un laboratorio competente del paese di origine.
Le autorità tanzaniane accettano i certificati rilasciati da un laboratorio adeguato e debitamente accreditato nel paese di origine se sono presenti tutte le informazioni necessarie.
 
Nessuna forma specifica richiesta.
 
Deve essere preparato in inglese e presentato in quadruplice copia.
 
f) Certificato di libera vendita (Allegato XV)
Documento attestante che i prodotti destinati all’importazione sono liberamente venduti nel paese di origine.
Il documento è di solito un prerequisito per la registrazione di prodotti cosmetici e può essere richiesto per lo sdoganamento o l'accesso al mercato di prodotti quali, ad esempio, pesticidi e alimenti dietetici. A seconda del tipo di prodotto, può essere sostituito da un Certificate of a Pharmaceutical Product (CPP).
In generale, il certificato viene rilasciato da un'autorità competente o da un'altra istituzione nel paese di origine, ad esempio la Camera di commercio.
Il certificato di libera vendita deve essere preparato in inglese.
 
g) Certificazione di conformità alle Norme di Buona Fabbricazione
Conferma che il sito di produzione di alcuni prodotti relativi alla salute e i metodi di produzione sono conformi ai requisiti di Good Manufacturing Practice (GMP).
Il certificato deve essere rilasciato da un'autorità competente del paese di origine. Le autorità tanzaniane accettano i certificati rilasciati da un'autorità competente di uno Stato membro dell'Unione Europea, se tutte le informazioni pertinenti sono presenti.
 
Nessuna forma specifica richiesta. Il certificato può essere preparato in qualsiasi lingua. Tuttavia, una traduzione in inglese è raccomandabile.
 
ISPEZIONE DELLE MERCI
Per rassicurare i consumatori riguardo la sicurezza e qualità delle merce importata e per proteggere i produttori locali da pratiche di concorrenza sleale, l’Organizzazione degli Standard della Tanzania (Tanzania Bureau of Standards – TBS), ha implementato, a partire dal 1° gennaio 2012, un programma di controllo denominato Pre-Export Verification of Conformity (PVoC) to Standards Programme (Verifica di Conformità - agli Standard applicabili - prima della spedizione).
 
Il TBS, un organismo ufficiale facente parte del governo, è responsabile per l’adozione e l’applicazione degli standard sia per la merce importata, sia per quella prodotta localmente e introdotta nel mercato nazionale. Il PVoC Standards Programme è una procedura di valutazione e verifica di conformità applicabile a determinate tipologie merceologiche in importazione da qualsiasi paese del mondo, per assicurare che le regolamentazioni tecniche e gli standard obbligatori del paese (o gli equivalenti approvati) siano rispettati.
 
I prodotti regolamentati sotto tale programma comprendono:
  • Giocattoli e prodotti per la cura dei bambini;
  • Prodotti elettrici ed elettronici;
  • Prodotti automobilistici;
  • Prodotti chimici e di uso domestico (arredamento, prodotti cartacei);
  • Materiali meccanici e apparecchiature a gas;
  • Prodotti alimentari e agricoli;
  • Equipaggiamento di sicurezza selezionato;
  • Prodotti usati.
 
Vi sono tre percorsi potenziali per ottenere la certificazione PVoC, a seconda di condizioni come: il tipo di prodotto; la sua omogeneità; la frequenza delle spedizioni; il sistema di gestione della qualità del produttore.
  • Percorso A - per prodotti non registrati (fornitori non registrati di produttori di merci sensibili). I prodotti devono essere testati e ispezionati fisicamente al fine di dimostrare la loro conformità agli standard pertinenti, ai requisiti essenziali o alle specifiche del produttore
  • Percorso B - per fornitori o produttori di merci registrati. Esso offre un processo certificazione rapido per merci con livelli qualitativi costanti e ragionevoli mediante la registrazione dei prodotti con il contraente PVoC. La registrazione dei prodotti è raccomandata per gli esportatori con frequenti spedizioni di prodotti omogenei
  • Percorso C - prodotti autorizzati. Tale percorso è utilizzabile esclusivamente dai produttori che possono dimostrare l'esistenza di un sistema di gestione della qualità nel loro processo di produzione/fabbricazione. Tale percorso prevede l'audit di qualsiasi sistema di gestione della qualità e l'autorizzazione dei prodotti dal contraente PVoC autorizzato. Tale percorso è raccomandato per produttori con elevati volumi/frequenze di spedizioni
 
TRASPORTO E IMBALLAGGIO
a) Documenti di trasporto
 
b) Lista dei colli
 
c) Assicurazione trasporto
 
d) Trattamento degli imballaggi in legno
Sebbene al momento non vi sia alcun obbligo in proposito, è consigliabile prima dell'invio prendere contatto con l’importatore.
 
AMMISSIONE TEMPORANEA
 
La Tanzania non aderisce alla convenzione ATA.
 
PASSAPORTO E VISTI
a) Passaporto
Necessario, con validità residua di 6 mesi al momento dell’ingresso nel Paese. Per le eventuali modifiche a tale norma, si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio.
 
b) Visto d’ingresso
Necessario, da richiedere prima della partenza presso l’Ambasciata di Tanzania a Roma o presso il Consolato di Tanzania a Milano. Il modulo di richiesta può essere scaricato dal sito web www.tanzania-gov.it. Coloro che, per un qualsiasi motivo non potessero richiedere il visto in Italia, possono ottenerlo anche all’arrivo nel Paese presso i tre aeroporti internazionali tanzani (Dar es Salaam, Kilimanjaro e Zanzibar).
 
c) Visto d’affari
Le domande per il visto d'affari della Tanzania vanno inoltrate alla sezione consolare dell'ambasciata tanzaniana a Roma o al consolato di Milano, allegandovi i documenti elencati di seguito.
Tempi di rilascio: 3 giorni
 
Documenti necessari:
  • passaporto valido almeno 6 mesi;
  • due foto tessera;
  • modulo di richiesta del visto;
  • prenotazione dei voli di andata e ritorno;
  • lettera di sponsorizzazione della ditta rappresentata da colui che richiede il visto.
 
Ambasciata della Repubblica Unita di Tanzania: www.embassyoftanzaniarome.info/it/ambasciata
Ambasciata d'Italia DAR-ES-SALAAM: www.ambdaressalaam.esteri.it/
Tanzania Government Portal: www.tanzania.gov.tz
Ministry of Foreign Affairs and International Co-operation: www.foreign.gov.tz
Ministry of Natural Resources and Tourism: www.mnrt.gov.tz
Ministry of Industry and Trade: www.mit.gov.tz
Tanzania Investment Centre: www.tic.co.tz
Zanzibar Investment Centre: www.zanzibarinvest.org
 
 
(1) Codificazione ISO-alfa per i paesi e per le monete:
  • una codificazione ISO-alfa su due caratteri per i paesi e territori;
  • una codificazione ISO-alfa su tre caratteri per le monete.
La versione della nomenclatura di paesi e territori per le statistiche del commercio estero della UE e del commercio tra i suoi Stati membri valida a decorrere dal 1 giugno 2005 è allegata al regolamento (CE) n.750/2005 della Commissione, del 18 maggio 2005 (GUUE L 156, del 19 maggio 2005, p.12
Le due codificazioni sono utilizzate per la compilazione delle dichiarazione in dogana (DAU) e delle dichiarazioni di scambio di beni.
 
(2) I certificati fitosanitari sono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza.
 
(3) I certificati sanitari per le carni sono rilasciati dalle ASL di appartenenza - Servizio veterinario.
 
(4) Il Tanazania Bureau of Standards (TBS) ha nominato Bureau Veritas, Intertek e Société Générale de Surveillance SA (SGS) per eseguire il processo PVoC.