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LISTA PAESI

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Capitale costituzionale: SUCRE
Sede del Governo: LA PAZ
Città principali: Santa Cruz, Cochabamba
Superficie: 1,098.6Km²
Popolazione: 10,89 milioni (Banca Mondiale 2016)
Reddito Nazionale /pro-capite, GNI*: 7.100 US$ (Banca Mondiale 2016)
PIL: 33,81miliardi US$ (Banca Mondiale 2016)
Settori economici: materie prime (prodotti minerari, idrocarburi)
Religione: Cattolici 95%, Protestanti (Evangelici, Metodisti) 5%
Lingue ufficiali: Spagnolo
Moneta: Boliviano, BOB
Fuso orario: 4 ore indietro rispetto all’orario del meridiano di Greenwich, 5 ore indietro rispetto all’Italia

 

La Bolivia fa parte della Comunità andina (CAN), del Mercosur (Mercato comune del Sud), dell’Associazione latino-americana di integrazione economica intergovernativa (ALADI), Union dell’Unione delle nazioni sud-americane (UNASUR) e dell’Organizzazione degli Stati-Americani (OAS).
 
 
L’evoluzione delle relazioni politiche tra UE e paesi dell’America Latina sono consultabili sul sito web : Relazioni esterne dell’UE.
La Bolivia appartiene anche al gruppo dei paesi latinoamericani che il dialogo con l'Unione europea, attraverso incontri ministeriali e vertici ogni due anni.
L'UE e la Comunità andina dovrebbero negoziare una associazione ma le differenze con l'Ecuador e la Bolivia hanno impedito negoziati per l'accordo.
È quindi con la Colombia da un lato, e con il Perù dall'altro, che i negoziati sono stati avviati e hanno portato alla firma di due accordi entrati in vigore nel 2013.
Lo stato delle negoziazioni/conclusioni dell’Accordo di Libero scambio tra l’UE e i paesi del CAN sono consultabili sul sito web della Commissione europea –DG trade.

   

Grado di apertura del mercato 
La Bolivia ha adottato misure per modernizzare e semplificare il suo regime commerciale. Tuttavia, impone divieti all'importazione di beni che le autorità ritengono dannose per l'ambiente, la salute delle persone e degli animali o la conservazione delle piante. Inoltre, proibisce le merci che potrebbero minare la sicurezza dello stato e del sistema economico e finanziario della nazione.
La dogana è stata informatizzata e le procedure doganali automatizzate, grazie al sistema (SISCOMEX), approvato e introdotto nel 2012.
Per maggiori informazioni consultare il sito web della dogana boliviana. 

 

DOCUMENTI DI SPEDIZIONE 
 
Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU o suo equivalente) usualmente richiesta per le spedizioni, (salvo all'interno dell'Unione europea) le spedizioni destinate alla Bolivia devono essere accompagnate dai documenti di seguito citati.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Agenzia delle Dogane e dei Monopoli:
 
 
a) Fattura commerciale
In tre esemplari e in lingua spagnola. Deve riportare oltre alle indicazioni abituali, la descrizione completa della merce, la moneta di pagamento e l’Incoterm di riferimento.
 
 
b) Certificato di origine
A richiesta dell’importatore. Redatto sul formulario comunitario e vistato dalla Camera di commercio e industria competente (un originale e tre copie e la richiesta da presentare).
 
Le regole di emissione e utilizzo dei certificati d’origine sono precisati nell`ALLEGATO XI.
 
 
c) Certificato fitosanitario (1)
Richiesto per la frutta, i legumi, le sementi e altri vegetali
 
 
d) Certificato sanitario (2)
Necessario per le carni e sotto prodotti di origine animale (latte, uova e preparati a base di carne), è rilasciato dal servizio veterinario locale.
 
 
e) Certificato di libera vendita per i prodotti cosmetici (CLV) (3)
Il documento (CLV), redatto dalle autorità competenti, attesta che i prodotti spediti sono conformi al regolamento n.1223/2009/CE relativo ai prodotti cosmetici e sono quindi liberamente e comunemente venduti Italia così come in tutti i paesi dell’Unione europea.
Il Certificato di libera vendita per i cosmetici è rilasciato dal Ministero della salute.
 
 
TRASPORTO, IMBALLAGGI, ETICHETTATURA
 
 
a) Documenti di trasporto
I principali documenti di trasporto sono: la polizza di carico, la lettera di vettura aerea Air Waybill (AWB), la lettera di vettura internazionale CMR (Convention des Merchandises par Route).
Una nota doganale datata 1° settembre 2015 richiede che il numero di identificazione fiscale dell'importatore (NIF) venga inserito in tutti i documenti di trasporto.
 
 
b) Lista dei colli
Questa lista riassume tutte le merci esportate e ne precisa il volume, il numero dei colli, le casse, i contenitori e la quantità esatta delle merci.
 
 
c) assicurazione trasporto
Non vi è alcun obbligo di assicurazione locale per il trasporto internazionale di merci in Bolivia.
 
 
d) Trattamento degli imballaggi in legno (4)
Gli imballaggi in legno destinati alla Bolivia devono essere stati trattati (fumigati) e marcati secondo le norme ISPM-15 FAO.
 
 
e) etichettatura
L'etichettatura deve essere in spagnolo. L'etichetta dell'imballaggio preconfezionato di prodotti alimentari deve essere approvata dal Servizio nazionale per sicurezza alimentare agraria (SENESAG - http://www.senasag.gob.bo/). A cura dell’importatore.
Le principali indicazioni sono: il nome commerciale, l'elenco degli ingredienti, la data di scadenza, il nome dell'azienda, il paese di origine, il numero di approvazione dell'etichetta.
 
 
SPEDIZIONE TEMPORANEA
 
 
Il paese non aderisce alla convenzione ATA, le esportazioni si svolgono secondo le procedure del diritto comune.
 
 
PASSAPORTO E VISTI
 
 
Passaporto: necessario, con validità residua di almeno 6 mesi al momento dell'ingresso; necessario biglietto di andata e ritorno.
Per le eventuali modifiche relative a tale norma si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio.
 
 
Visto di ingresso: non necessario, fino a tre mesi di permanenza nel Paese. Poiché, generalmente, le Autorità di frontiera, in mancanza di indicazioni diverse da parte del turista, appongono un timbro per un soggiorno di 30 giorni, si raccomanda a coloro che intendano soggiornare oltre i 30 giorni ma non oltre i 90 giorni, di dichiararlo al momento dell’ingresso alle suddette Autorità.
 

 

AMBASCIATE E CONSOLATI IN ITALIA
 
Ambasciata di Bolivia in Italia
 
AMBASCIATE E CONSOLATI IN BOLIVIA
 
Ambasciata d'Italia in Bolivia
 
ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane
Instituto Italiano para el Comercio Exterior
Per i servizi su questo mercato rivolgersi all'ufficio Ice di: Santiago del Cile

 

CAMERE DI COMMERCIO
 
Càmara Nacional de Comercio
Cámara Nacional de Industrias
 
MINISTERI
 
Ministero dell’economia e della finanza pubblica
Ministero degli Affari Esteri
Ministero dell’Ambiente
Ministero di pianificazione allo sviluppo
Ministero Idrocarburi ed Energia
Ministero delle Miniere e Mettallurgia
Vice Ministero dell’Investimento Pubblico e Finanziamento Esterno VIPFE

 

ISTITUTI, ENTI, AGENZIE NAZIONALI
 
Promueve Bolivia
Fundación AGRECOL
ExportaPymes - Centro para la Internacionalization de las Pymes
Autoridad de Supervisión del Sistema Financiero de Bolivia (ASFI)
Istituto Italo-Latino Americano (IILA)
IBNORCA – Istituto boliviano di normazione e certificazione
Dogana nazionale della Bolivia
Istituto Nazionale di Statistica – INE
BoliviaContact
SICOES (Sistema di Contrattazioni dello Stato)
FUNDEMPRESA
 
ORGANISMI INTERNAZIONALI
 
Inter-American Development Bank
Delegazione dell’Unione Europea in Bolivia

 

PRINCIPALI ISTITUTI BANCARI
 
Autorità del Sistema Finanziario ASFI
ASOBAN (Associazione delle Banche Private della Bolivia)
Bolsa Boliviana de Valores S.A
Banco Central de Bolivia
Bancosol
Banco economico
Banco Mercantil Santa Cruz
Banco de Crédito BCP
Banco Los Andes ProCredit Bolivia
Banco Bisa
BancoUnion
Banco Nacional de Bolivia – BNB
Banco Ganadero

 

 
(1) I Certificati fitosanitari di esportazione, sono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza.
L'organo competente è il Servizio Fitosanitario Nazionale, costituito dal Servizio Fitosanitario Centrale presso il Ministero Agricoltura e dai Servizi Fitosanitari Regionali (SFR) presso le Regioni.
Il Servizio Fitosanitario Centrale ha compiti di coordinamento, mentre ad operare sul territorio sono i SFR.
Il personale abilitato all'attuazione della normativa fitosanitaria possiede la qualifica di 'Ispettore Fitosanitario' ed è munito di apposita tessera di riconoscimento.
 
(2) I certificati sanitari per i prodotti animali vari (ittici, molluschi ecc.) e derivati animali come latticini formaggi ecc. I certificati vengono rilasciati dal servizio veterinario delle ASL di appartenenza.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Ministero della salute.
 
(3) Per i prodotti cosmetici può essere richiesto sia il certificato di libera vendita, sia l'attestato di libera vendita.
Per il Rilascio Certificati di Libera Vendita (CLV) per esportazione di prodotti Cosmetici in Paesi al di fuori dell'Unione europea (extra UE), vedi sito del Ministero della salute.
Tutte le informazioni relative alla procedura e i Moduli sono pubblicati alla pagina:
 
(4) Lo Standard ISPM n.15 della FAO è ormai operativo in molti Paesi e, sicuramente, sempre più Paesi richiederanno imballaggi in legno per l'esportazione conformi allo Standard.
La norma emanata dalla FAO si riferisce al materiale da imballaggio in legno grezzo (massiccio) di conifera o di latifoglia; contempla quindi tutti gli imballaggi in legno, quali i pallet (sia nuovi che usati), i materiali per stivaggio (pagliolo), le casse, le gabbie, i fusti, le bobine, i pianali di carico, i pallet collar (paretale) e gli skid.
Non sono, invece, assoggettati a regolamentazione gli imballaggi in legno costituiti integralmente da prodotti a base di legno (ad esempio compensato, pannelli di particelle, OSB o sfogliato) creati con l'uso di collanti, calore e pressione (o una combinazione di quanto sopra). Anche i materiali per gli imballaggi in legno, quali i tondelli da sfogliatura, la segatura, la lana di legno, i trucioli e il legno grezzo tagliato in pezzi sottili non sono soggetti a regolamentazione, in quanto presentano un rischio sufficientemente basso da essere esonerati.
Per gli imballaggi costruiti con materiali misti (legno grezzo e prodotti a base di legno), deve essere trattata solo la parte relativa al materiale di legno grezzo. Il materiale da stivaggio, fardaggio, pagliolo (dunnage), deve essere trattato e marchiato secondo lo Standard ISPM n.15.