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LISTA PAESI

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Capitale: Nouakchott
Città principali: Nouamghar
Superficie (km²): 1.030.700
Popolazione: 3,5 milioni(2011); 4,7milioni (2025)
PIL: 4,2 miliardi $
PIL/pro-capite: 1.290,1$
Settori economici: servizi (50% del PIL), industria (30%), agricoltura (20%)
Religioni: Musulmana
Lingua ufficiale: arabo (si parla anche francese, pular, soninka, wolof)
Moneta: ouguiya, MRO
Fuso orario: stesso orario del Meridiano di Greenwich; 1 ora indietro rispetto all'Italia; 2 ore indietro quando in Italia vige l'ora legale.
 
 
La Mauritania, appartiene sia all'Unione del Maghreb Arabo (UMA) che all'Unione Africana.

 

La Mauritania è membro del WTO dal 31 maggio 1995 e membro del GATT dal 30 settembre 1963.

 

Fa parte dei paesi ACP (Africa, Caraibi e Pacifico) che sono legati all'Unione europea da un accordo di partenariato firmato, a Cotonou, il 23 giugno 2000 ed entrato in vigore nel 2003.

 

Esso prevede l'istituzione di accordi di partenariato economico (APE) che l'UE negozia con sette regioni dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico. La Mauritania negozia con l'UE nel gruppo dei paesi dell'Africa occidentale. Di questo gruppo, solo due paesi hanno concluso accordi con l'UE: Costa d'Avorio (il 3 settembre 2016) e Ghana (16 dicembre 2016).

 

Lo stato delle negoziazioni/conclusioni di accordi APE tra l'UE e  l'Africa dell’Ovest è consultabile sul sito della Commissione europea - DG Trade
L'evoluzione delle relazioni politiche tra le relazioni politiche tra l’UE e la Mauritania è consultabile sul sito “Relazioni esterne dell’UE”.
La Mauritania, inoltre, come uno dei paesi meno sviluppati, è beneficiaria del programma UE «Tutto tranne le armi » che prevede l’accesso al mercato UE in esenzione da dazi e senza contingenti per tutti i prodotti ad eccezione delle armi.

 

Grado di apertura al mercato
La Mauritania utilizza dal 1° luglio 2010, il sistema automatizzato per le dogane (ASYCUDA++)  per semplificare le procedure doganali e migliorare la qualità delle statistiche. Il passaggio al sistema ASYCUDA++ ha permesso la circolazione delle merci in dogana attraverso quattro circuiti: di colore rosso (rischio elevato) che richiede l'ispezione fisica di documenti e merci prima dello sdoganamento; di colore giallo (rischio medio), che consente lo sdoganamento dopo l'ispezione di documenti; di colore verde (rischio basso) senza ispezione; di colore blu per un controllo differito (sdoganamento veloce). http://www.dgdmr.com/dgd/
Ciò nonostante, le procedure di sdoganamento sono lunghe e poco informatizzate. La trasmissione delle informazioni tra le principali parti interessate (dogane, società di controllo, l'autorità portuale) è effettuata per posta ordinaria o a mano.
La Mauritania non ha notificato alcun misure sanitarie e fitosanitarie o ostacoli tecnici legati al commercio nel WTO. Essa, inoltre, ha difficoltà nel condurre il processo di standardizzazione e accreditamento. Nessun organismo di accreditamento è stato istituito. 
In Mauritania, è proibito l'importazione di prodotti quali armi, farmaci, oro, alcool, etc. Sono richieste autorizzazioni per importare piante, animali e prodotti di origine animale.
 

 

DOCUMENTI DI SPEDIZIONE
 

   

Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU o suo equivalente), tradizionalmente richiesta per tutte le spedizioni (salvo all'interno dell'Unione europea), le spedizioni destinate alla Mauritania devono essere accompagnate dai documenti di seguito riportati.

 

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: https://www.agenziadoganemonopoli.gov.it/portale/

 

a) Fattura commerciale
Deve essere redatta in francese, contenere le informazioni abituali e presentata in triplice copia.

 

b) Certificato di circolazione EUR.1
Benché la Mauritania non consente un regime doganale preferenziale per i prodotti originari dall’Unione europea, gli uffici doganali possono esigere un documento EUR1, per l’importazione di alcuni prodotti, in particolare “quando vengono trasformati/incorporati nella fabbricazione di un prodotto locale e riesportati verso l'UE”.

 

Gli invii di merce di valore inferiori a 6.000 euro o effettuati da un esportatore autorizzato possono essere accompagnate da un documento EUR1 quando ”quando vengono trasformati/incorporati nella fabbricazione di un prodotto locale e riesportati verso l'UE”. Ciò deve essere previsto sulla fattura o su una bolla di consegna o qualsiasi altro documento commerciale che descriva le merci in modo sufficientemente dettagliato da identificarle.

 

La dichiarazione è la seguente : 
“L'exportateur des produits couverts par le présent document (autorisation douanière n°...)(*) déclare que, sauf indication claire du contraire, ces produits ont l'origine préférentielle..........” (**) “.............................” (***).
[Luogo e data] “.............................”.
[Firma dell'esportatore e indicazione per esteso del nome del firmatario].
 
(*) Se la dichiarazione sulla fattura è fatta da un esportatore autorizzato, il numero dell'autorizzazione dell'esportatore deve essere menzionato. Se la dichiarazione sulla fattura non è fatta da un esportatore autorizzato, le parole tra parentesi possono essere omesse o lo spazio lasciato in bianco.
(**) Dovrà essere indicata l’origine dei prodotti (...).
(***) Queste indicazioni sono facoltative se le informazioni sono contenute nel documento stesso.

 

Le regole relative all'emissione e impiego di questi documenti sono illustrate nell'Allegato X.

 

c) Certificato di origine
E’ il documento che certifica l’origine territoriale del bene importato, viene emesso dalla CCIAA e deve essere redatto su formulario comunitario.

 

Le regole relative al rilascio e impiego dei certificati di origine sono illustrate nell'Allegato XI.

 

d) Certificato fitosanitario (1)
Necessario per frutta, legumi, sementi e altri vegetali. Il certificato deve attestare che i prodotti vegetali da importare sono stati ispezionati secondo procedure appropriate, sono esenti da organismi nocivi da quarantena e praticamente indenni da altri organismi pericolosi e sono considerati conformi alle norme fitosanitarie vigenti del paese importatore.

 

Rilasciato dalle appropriate autorità fitosanitarie del paese di origine. Le autorità fitosanitarie della Mauritania accettano i certificati rilasciati da un'autorità competente di uno Stato membro dell'Unione Europea, se tutte le informazioni pertinenti sono fornite.

 

Il certificato fitosanitario deve essere preparato in arabo, inglese o francese.
Deve essere presentato in originale.

 

Il Dipartimento dell'Agricoltura distribuisce ogni anno ingenti risorse per la lotta contro i parassiti delle colture. A tal fine, un controllo fitosanitario dei vegetali e prodotti vegetali è stato istituito al momento dell'importazione in Mauritania (vedi l'elenco delle merci soggette a misure fitosanitarie).

   

e) Certificato sanitario (2)
Necessario per le carni e per i prodotti di origine animale (latte, uova, preparati a base di carne, etc..).
Le autorità mauritane accettano i certificati rilasciati da un'autorità competente di uno Stato membro dell'Unione Europea, se tutte le informazioni pertinenti sono fornite.
Può essere preparato in qualsiasi lingua.

 

f) Certificato di macellazione (3)
Per le carni, secondo il rito islamico.

Il certificato può essere preparato in qualsiasi lingua. Una traduzione in arabo o francese, tuttavia, può essere richiesta.

Deve essere presentato in originale.

 

g) Certificato di libera vendita cosmetici
Non richiesto  

  

Da sapere: I documenti rilasciati da un'amministrazione e direttamente collegati ad un'operazione commerciale o doganale (certificato sanitario, ad esempio) devono essere legalizzati in anticipo.

   

ISPEZIONE DELLE MERCI

 

I controlli delle merci sono stati soppressi in Mauritania a partire da febbraio 2014.

 

TRASPORTO E IMBALLAGGIO

 

a) Documenti di trasporto
I principali documenti di trasporto sono: la polizza di carico, la lettera di vettura aerea Air Waybill (AWB), la lettera di vettura internazionale CMR (Convention des Merchandises par Route).

 

b) Lista dei colli
Questo elenco riassume tutte le merci esportate, il volume il numero dei colli, le scatole, i contenitori e la quantità esatta di merci.

 

c) Assicurazione trasporto 
Non è obbligatoria una assicurazione locale, per il trasporto internazionale di merci in Mauritania

 

d) Distinta di carico
Non richiesta

 

e) Trattamento degli imballaggi in legno
Sebbene al momento non vi siano obblighi al riguardo, si suggerisce di prendere informazioni prima dell'invio della merce.

   

SPEDIZIONE TEMPORANEA

 

 

Carnet ATA
Il paese NON è membro della convenzione ATA. Le esportazioni temporanee sono fatte secondo le procedure del diritto comune attraverso uno spedizioniere.
Si suggerisce comunque di informarsi presso la propria Camera di Commercio, o consultare le pagina web di questo sito.

 

PASSAPORTO E VISTI

 

Passaporto: necessario. Per le eventuali modifiche relative alla validità residua richiesta del passaporto si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio.
 
 
 

Visto d’ingresso: necessario, da richiedere all'Ambasciata di Mauritania a Roma. Solo in casi eccezionali si può avere il visto direttamente all’arrivo, grazie alla richiesta da parte di un residente mauritano di un'autorizzazione d'ingresso, con costi e procedure variabili. Il visto può durare fino a un anno e può essere rinnovato a Nouakchott presso la “Direction Generale de la Surete Nationale” o al Commissariato Centrale.

 

 

Ambasciata d’Italia competente: http://www.ambrabat.esteri.it/ambasciata_rabat 

Consolato Italiano a Nouakchott: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ambasciata della Mauritania a Roma: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Zone franche: www.ndbfreezone.mr/
Investire in Mauritania: www.investinmauritania.gov.mr
 
  
(1) I Certificati fitosanitari di esportazione, sono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza.
L'organo competente è il Servizio Fitosanitario Nazionale, costituito dal Servizio Fitosanitario Centrale presso il Ministero Agricoltura e dai Servizi Fitosanitari Regionali (SFR) presso le Regioni.
Il Servizio Fitosanitario Centrale ha compiti di coordinamento, mentre ad operare sul territorio sono i SFR.
Il personale abilitato all'attuazione della normativa fitosanitaria possiede la qualifica di 'Ispettore Fitosanitario' ed è munito di apposita tessera di riconoscimento.
 
(2) I certificati sanitari per i prodotti animali vari (ittici, molluschi ecc.) e derivati animali come latticini formaggi ecc. I certificati vengono rilasciati dal servizio veterinario delle ASL di appartenenza.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Ministero della salute.

 
(3) La certificazione halal, che non sostituisce il previsto certificato sanitario, accompagna le carni che dall'Italia vanno all'estero. Halal è un termine arabo che vuol dire “lecito”, cioè fatto a regola, secondo i dettami della shari’a, la legge coranica.
Halal Italy Authority - è l'Organo ufficiale di Certificazione di Qualità Halal in Italia, riconosciuto da MUI (Majelis Ulama Indonesia), in rappresentanza dell'Autorità Internazionale di Certificazione Islamica (Halal International Authority - HIA) riconosciuta dalle Organizzazioni Governative, Organizzazioni non Governative, Associazioni dei Consumatori Halal e dalle Autorità e Rappresentanze Religiose dell'Islam nel mondo.
La certificazione halal può essere rilasciata anche da Halal Italia. Il 30 giugno 2010 il Ministero della salute, con il Ministero degli affari esteri, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha, infatti, sottoscritto la Convenzione interministeriale a sostegno dell'iniziativa Halal Italia, con l'obiettivo di promuovere la certificazione volontaria di qualità per le aziende italiane, che attesta la conformità alle prescrizioni religiose islamiche per i prodotti agro-alimentari, cosmetici e farmaceutici sotto il controllo del Comitato etico di certificazione halal della COREIS Italiana (Comunità Religiosa Islamica).