•  Contattaci: (+39) 0381.90000

  •  Email: info@solini.it

LISTA PAESI

1947
Codice Paese: (720), CN (1)
Capitale: Pechino
Città principali: Shanghai, Hong Kong, Chongging, Tianjin, Chengdu, Guangzhou
Superficie (km²): 755 482
Popolazione: 1,3 miliardi (2011) ; 1,4 miliardi (2025)
PIL: 7 298,1 miliardi $
PIL/procapite: 5 413,6 $
Settori economici: Agricoltura (cereali, riso, cotone, patata, allevamento di ovini, suini, e prodotti ittici); settore minerario; industria manifatturiera; costruzione
Lingue ufficiali: Putonghua, conosciuto più comunemente come Mandarino, che presenta vari dialetti importanti, come lo Yue (Guangzhou e provincia), il Wu (Shanghai), il Minbei (Fuzhou), il Minnan (Repubblica di Cina o Taiwan); cantonese
Moneta: CNY, Yuan/Renminbi (Y/Rmb)
Fuso orario: 8 ore avanti rispetto all’orario del meridiano di Greenwich 7 ore avanti rispetto all’Italia (6 ore avanti con l’orario legale)

 

La Cina è la seconda più grande economia mondiale e con aspettative di tassi di crescita ancora sostenuti. E’ un mercato che diventa sempre più competitivo, sofisticato ed esigente in cui il perseguimento di opportunità economiche e commerciali risente innanzitutto di un duplice ordine di difficoltà legate all'accesso al mercato e al quadro normativo in evoluzione.I rapporti economici tra Italia e Cina sono stati contrassegnati nell’ultimo quinquennio, dai seguenti fenomeni: sostenuto aumento dell’export italiano (sebbene inferiore alla crescita dell’interscambio); buona crescita degli investimenti produttivi italiani con ampia diversificazione merceologica a fronte di una ancora spiccata concentrazione geografica nelle province costiere; presenza commerciale sia dei grandi gruppi che di PMI.

L’Italia è tra i principali fornitori della Cina per quanto attiene al settore dei beni strumentali, in cui permangono interessanti possibilità di sviluppo per i segmenti a più elevato tasso tecnologico, in concomitanza con il rapido ri-orientamento del comparto manifatturiero cinese verso produzioni a più alto valore aggiunto. Anche all’interno delle industrie tradizionali si assiste alla progressiva ascesa del prodotto cinese verso i segmenti più elevati e, simultaneamente, ad una maggiore attenzione verso i profili della qualità, della sicurezza e dell’impatto ambientale, tutti aspetti su cui l’industria italiana può vantare posizioni competitive a livello mondiale.
La sfida per il futuro è quella di sfruttare al massimo le complementarietà esistenti tra il settore produttivo italiano e cinese per colmare il divario dimensionale che mette le nostre PMI in posizione di svantaggio rispetto alle controparti cinesi e ai competitor internazionali.
Nelle esportazioni italiane verso la Cina si registra una buona perfomance del settore dei beni di consumo (con particolare riferimento al tessile-abbigliamento, calzature, agroalimentare) tendenza che dovrebbe essere confermata nei prossimi anni anche in considerazione della crescente fascia di popolazione cinese con reddito medio-alto.
La lusinghiera percezione dell’Italia come simbolo di qualità della vita e del lusso da parte del pubblico cinese, potrebbe risultare nel lungo termine alquanto riduttiva per gli obiettivi di espansione del nostro patrimonio industriale. A tutela del buon nome e della qualità del “Made in Italy” saranno opportune azioni di comunicazione mirate dell’immagine dei nostri beni di consumo evidenziandone le peculiarità: qualità tangibile, design, tutela della salute del consumatore.

Buone opportunità potranno essere offerte dallo sviluppo della ristorazione italiana in Cina e dal turismo in quanto creatore di "consumatori di ritorno".Ai fini del miglioramento delle nostre posizioni dovrebbe essere promosso un approccio verso l'ampliamento in ambito geografico dell’attività di penetrazione commerciale alle città di seconda e terza fascia ed alle province della Cina occidentale, per cui dovranno essere studiate iniziative calibrate alle caratteristiche produttive locali.

Nel corso del 13° Summit UE-Cina che si è svolto il 6 ottobre 2010, le parti hanno espresso un rafforzamento della loro partnership in uno spirito di uguaglianza, mutuo vantaggio e reciprocità.
La partnership prevede il dialogo e la cooperazione nei settori politico, economico o commerciale. Sul fronte del commercio, entrambe le parti intendono migliorare gli scambi di rimuovere le barriere commerciali e aumentare gli investimenti.
Anche se la Cina, che è membro del WTO (dall’11 dicembre 2001), si è impegnata a liberalizzare l’accesso al suo mercato, sussistono, tuttavia delle barriere sotto forma di esigenze sanitarie e controllo della conformità dei prodotti.
Grazie a un accordo di riconoscimento reciproco firmato a Pechino il 16 maggio 2014 alla riunione del Joint Customs Cooperation Committee (JCCC) dal commissario europeo per la Fiscalità e Dogane, Algirdas Šemeta, i commercianti europei e cinesi accreditati potranno godere di una riduzione dei costi, procedure semplificate e maggiore prevedibilità nelle loro attività.
In base all'accordo l'UE e la Cina si impegnano a riconoscere reciprocamente gli operatori certificati, consentendo loro in tal modo di beneficiare di controlli più veloci e amministrazione ridotta per lo sdoganamento.
Il riconoscimento reciproco dei commercianti affidabili consente di concentrare le risorse sulle aree di rischio reali, migliorando così la sicurezza della catena di approvvigionamento su entrambi i lati.
L'UE è il primo partner commerciale a stipulare un accordo con la Cina, avendo già firmato accordi simili con gli Stati Uniti (2012) e Giappone (2011).
Al JCCC sono state firmate altre due iniziative: 
  • La prima è un nuovo impegno strategico per la cooperazione doganale, che definisce le priorità e gli obiettivi per la collaborazione UE-Cina. Le principali aree di intervento per i prossimi anni saranno la facilitazione degli scambi, la sicurezza della catena di approvvigionamento e la lotta alla contraffazione e al commercio illegale. Priorità sarà anche un approccio comune per combattere le spedizioni illegali di rifiuti.
  • La seconda iniziativa è un nuovo piano d'azione Ue-Cina sui diritti di proprietà intellettuale (IPR) che mira rafforzare la lotta alle merci contraffatte intensificando la cooperazione UE-Cina, la comunicazione e il coordinamento. 
Sono attualmente circa 15mila le imprese riconosciute come operatori economici autorizzati (Aeo) nella UE, un numero che è in continuo aumento.
L'accordo con la Cina rende il sistema dei trader certificati UE il più accettato nel mondo, dato che con Stati Uniti e il Giappone vi sono già in essere accordi di mutuo riconoscimento.
Il riconoscimento reciproco dei commercianti certificati impedisce il proliferare di norme incompatibili tra partner commerciali internazionali e contribuisce a promuovere un approccio più armonizzato alle pratiche doganali di tutto il mondo.

 

LA REGISTRAZIONE DEI PRODUTTORI ESTERI
Nel marzo 2012 l’ufficio governativo cinese per la supervisione e ispezione della qualità AQSIQ (General Administration of Quality Supervision, Inspection and Quarantine) ha revisionato la normativa in merito alla registrazione dei produttori esteri di prodotti alimentari.
Le nuove disposizioni sono entrate in vigore a decorrere dal 1 ottobre 2012 e rispetto alle precedenti previsioni risalenti al 2002 sono volte ad ampliare le categorie di aziende che necessitano di una registrazione per l’importazione dei prodotti alimentari in Cina.
Con la nuova legge la registrazione dovrà applicarsi alle aziende che producono, lavorano o conservano alimenti all’estero che sono importati in Cina e che vengono definite come “Overseas Food Enterprises”. 
L’ufficio competente per la registrazione è il Certification and Accreditation Administration (CNCA) dell’AQSIQ.
L’esigenza di registrare le aziende esportatrici di prodotti alimentari è sorta a seguito degli scandali avvenuti negli ultimi anni; (latte in polvere, frutta, vino e altri prodotti) e pertanto finalizzata a costituire uno strumento per tracciare i prodotti alimentari limitare il rischio di epidemie e ostacolare l’ingresso di alimenti dannosi garantendo la sicurezza dei prodotti alimentari di importazione.
La richiesta di registrazione - in accordo con tale legge - prevede la compilazione da parte dell’azienda esportatrice di un formulario on line con le informazioni relative alla società e ai suoi agenti importatori autorizzati in Cina.
 
L’art. 5 del citato regolamento in materia di registrazione di importatori ed esportatori recita:
 
“Gli esportatori o i loro agenti all’atto della presentazione della domanda di registrazione dovranno compilare il relativo formulario e fornire il nome dell’esportatore o dell’agente, indirizzo nel Paese di origine, nome e cognome della persona di contatto, numero di telefono, tipologia di alimenti trattati, nome e cognome della persona che ha compilato il formulario, telefono ecc. e dichiarare che i dati forniti sono veritieri. L’esportatore o l’agente dovranno assicurare che in caso di emergenza si potrà contattare la persona preposta ai recapiti indicati sul formulario.
L’esportatore o l’agente dopo aver fornito le informazioni richieste riceveranno dal sistema di registrazione un codice di registrazione e un codice per il controllo della pratica con questi si potrà accedere al sistema per il controllo dell’avvenuta registrazione o richiesta di modifica”.
 
La richiesta di registrazione dovrà altresì essere accompagnata dai seguenti documenti:
  • contratto di vendita/conferma d’ordine;
  • fattura;
  • packing list;
  • cargo manifest;
  • polizza di carico;
  • avviso di spedizione effettuato dallo spedizioniere all’importatore;
  • certificato di origine;
  • certificato sanitario;
  • campione dell’etichetta conforme alla normativa cinese;
  • copie di campione dell’etichetta tradotte in lingua cinese;
  • certificato fitosanitario. 
Di seguito vengono indicate alcune questioni pratiche:
  • Il nome dell’esportatore registrato dovrà corrispondere alle informazioni sulla documentazione di accompagnamento delle esportazioni. E’ quindi fondamentale che i dati presenti sui documenti commerciali coincidano con le informazioni fornite nel modulo on line cinese.
  • Il nome e l’indirizzo dell’importatore cinese devono essere inseriti in caratteri cinesi, per cui si suggerisce agli esportatori di contattare i propri importatori cinesi per ottenere queste informazioni in lingua cinese in modo tale da potere fare un copia/incolla nel modulo di registrazione.
  • Al momento della presentazione della domanda, viene assegnato un numero di registrazione e un numero di “query” generati dal sistema. l due numeri possono essere utilizzati per verificare l’andamento della domanda o modificare qualsiasi informazione se necessario.
  • Le informazioni fornite durante la registrazione devono essere tenute aggiornate e qualsiasi cambiamento nei dati dell’esportatore o dell’importatore deve essere prontamente comunicato.
  • Il numero di registrazione dovrà essere fornito all'importatore cinese, il quale lo utilizzerà quando dovrà presentare alle autorità locali il modulo “entry inspection form”.

 

SDOGANAMENTO
 
Le imprese cinesi che possono importare i prodotti devono essere munite della licenza di commercio estero (Foreign Trade Rights) che viene rilasciata dal Ministero del Commercio Estero (MOFTEC - Ministry of Foreign Trade and Economic Cooperation) per monitorare il flusso di merci in entrata e in uscita dal paese.

 

Per quanto riguarda Hong Kong esistono norme specifiche valevoli solo sul territorio della ex colonia Britannica. Anche Macao è una regione amministrativa speciale della Cina, e quindi soggetta a norme specifiche.
L'autorità di riferimento in materia doganale è la GAC - General Administration of Customs. Le procedure di sdoganamento all'importazione possono essere espletate presso l’ufficio GAC più vicino al punto di ingresso della merce o quello più vicino al luogo di destinazione (per la merce importata). Esistono però modalità diverse tra i vari uffici GAC, è quindi opportuno valutare attentamente quello su cui operare.
 
Oltre alle misure di carattere tariffario, la Cina applica altre misure di carattere non tariffario; a tale riguardo le merci sono classificate in una delle seguenti tre categorie: 
  • merci "prohibited", per le quali è vietata l'importazione o l'esportazione;
  • merci "restricted", le quali sono sottoposte a quote (contingenti) o ad autorizzazione (licenza);
  • merci "fully traded", per le quali non sono previste particolari restrizioni; al fine di monitorare i flussi; per le merci in argomento, è comunque previsto l'obbligo di segnalazione preventiva da parte degli operatori, con concessione della licenza in via automatica.
 
DAZI
 
Una misura doganale del Governo Cinese, applicativa della decisione del Consiglio di Stato della RPC del 28 aprile 2015, ha ridotto in maniera significativa i dazi all'importazione in Cina di alcuni beni di consumo, con decorrenza dal 1 °giugno 2015.
Con un comunicato stampa del Ministero dello Sviluppo Economico del 27 maggio 2015, si rende noto che le tariffe daziarie cinesi su taluni articoli di abbigliamento, calzature, cosmetici solari, pannolini e altri beni, sono diminuite di oltre il 50%allo scopo di incoraggiare i consumi e favorire la crescita economica del Paese.
Nel dettaglio i dazi all'import si riducono nel seguente modo:
  • su vari tipi di calzature, come stivali e scarpe sportive, dal 22-24% al 12%;
  • su diverse tipologie di abbigliamento, come cappotti, giacche a vento, giubbotti, maglioni, giacche, tailleur e completi, dal 14-23% al 7-10%;
  • su prodotti per la cura della pelle, come creme solari e abbronzanti, dal 5% al 2%.
Questo abbattimento daziario avrà l’effetto di rilanciare i consumi cinesi e di spingere l’import di prodotti esteri; per le caratteristiche merceologiche dei beni soggetti alla misura si ritiene che i prodotti del Made In Italy saranno particolarmente favoriti.


DOCUMENTI DI SPEDIZIONE  

Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU), usualmente richiesta per tutte le spedizioni (eccetto all’interno dell’Unione europea), le spedizioni destinate alla Cina devono essere accompagnate dai documenti di seguito citati.
A partire dal 1° gennaio 2007, sono state apportate delle modifiche operative alla compilazione del DAU. Per ulteriori informazioni consultare il sito: http://www.agenziadogane.it/.  

a) Fattura commerciale
Redatta in inglese, in due o tre esemplari, deve contenere i normali riferimenti.  

b) Certificato di origine
Le spedizioni destinate alla Cina devono essere accompagnate da un Certificato di origine redatto sul formulario comunitario.
Le regole relative all`emissione e impiego dei certificati di origine sono precisate nell’Allegato XI.  

c) Certificato fitosanitario
Richiesto per la frutta, i legumi, le sementi ed altri vegetali. E` rilasciato dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza. (2)
Si fa presente che per l’esportazione di tutti i prodotti della terra necessitano della negoziazione di protocolli. Al momento, solo le piante da vigna possono essere esportate dagli stabilimenti abilitati.  

d) Certificato sanitario (3)
Necessario per le carni, i certificati sanitari sono rilasciati dal Servizio veterinario delle ASL di appartenenza, (come per i prodotti vegetali l’esportazione delle carni fresche è condizionata dalla negoziazione dei protocolli con la Cina e comporta la concessione di licenze obbligatorie degli impianti di produzione).  


Dal 1° gennaio 2008, sono state emesse delle misure relative alla sicurezza sanitaria come la certificazione sanitaria dei prodotti alimentari spediti verso la Cina.

  • I certificati devono essere sigillati con un tampone asciutto, secondo un modello sicuro e armonizzato per tutti i servizi regionali veterinari;
  • I certificati sanitari devono essere stampati su carta originale del servizio veterinario regionale.  
Da notare la legge sulla sicurezza sanitaria del giugno 2009 che prevede, tra l’altro, la promulgazione di normative nazionali unificate relative alla sicurezza sanitaria dei prodotti alimentari. Inoltre l’AQSIQ (http://english.aqsiq.gov.cn/) ha fatto una riforma delle sue procedure di ispezione all’entrata e all’uscita realizzando un sistema di comunicazione diretta a facilitare gli scambi commerciali. Questo sistema permette delle ispezioni all’arrivo e non solo al porto.

Molti Paesi tra cui la Cina hanno deciso di sospendere le loro importazioni di animali o di carne animale i provenienza dell`Unione europea a causa del rischio di contaminazione dall'ESB (malattia della mucca pazza).
La Cina continua a proibire l’entrata nel paese di animali e ovini vivi così come la carne bovina, a causa dell’ESB. E’ comunque autorizzata l`importazione di pollame fresco, le carni suine fresche o trattate termicamente con un attestato complementare riguardante l’influenza A H1N1 ed il maiale da riproduzione.  
E’ allo stesso tempo consigliabile informarsi presso gli uffici veterinari regionali o presso il proprio importatore.  

e) Certificato o attestato di libera vendita dei cosmetici
Redatto sulla base delle informazioni fornite dall`esportatore, attesta che i prodotti spediti sono conformi alla legislazione italiana e in libera vendita sul territorio nazionale.
Per i prodotti cosmetici può essere richiesto sia il certificato di libera vendita, sia l’attestato di libera vendita.
A partire dal 31 agosto 2007 il certificato EBS non è più obbligatorio per tutte le spedizioni di cosmetici.
L’attestato di libera vendita è rilasciato dalle Camere di commercio di competenza (Allegato XV). (4)  

SICUREZZA ALIMENTARE  

La norma di riferimento in Cina per quanto riguarda la sicurezza alimentare è la Food Safety Law of the People's Republic of China e  relative Implementation Regulations approvati nel febbraio 2009 che si basa sui principi del White Paper on Food Quality and Safety del novembre 2007 (che prevede quattro "dipartimenti": salute, agricoltura, controllo e supervisione della qualità).  


Il CAAC (Certification and Accreditation Administration of China - www.cnca.gov.cn) è l’ente che rilascia le autorizzazioni in tema di certificazione/controllo della qualità e sicurezza alimentare. Il modello di riferimento è l’HACCP.  
Ulteriori misure sono state prese di recente in merito alla sicurezza alimentare come:

  • Measures for the Safety Administration of Imported and Exported Food del 2011 (in vigore dal 2012);
  • Measures for the Supervision and Administration of the Inspection and Quarantine of Imported and Exported Meat Products del 2011;
  • Measures for the Supervision and Administration of Inspection and Quarantine of Imported and Exported Aquatic Products del 2011;
  • Standard Nazionali (GB) predisposti dalle autorità per quasi ogni categoria di prodotto (soprattutto nel caso di pre-packaged food come vino, caffè, acqua, latte, formaggi).
  I provvedimenti presi nei confronti delle aziende che non rispettano la normativa contemplano la pubblicazione in una lista pubblica (list of unlawful enterprises) e successivamente, in caso di una seconda violazione la loro chiusura. Tutta la catena da produttore al distributore del prodotto è ritenuta responsabile della qualità/sicurezza dell'intero ciclo produttivo. Anche l’agenzia di pubblicità è responsabile con il produttore in relazione alla qualità/sicurezza del prodotto pubblicizzato.


Da un punto di vista amministrativo, l’importazione di prodotti alimentari in Cina dipende dall'Entry-Exit Inspection and Quarantine Bureau (EEIQB siti su base regionale ad esempio per l’area di Shanghai www.shciq.gov.cn/english/), che ha il compito di controllare che i prodotti alimentari importati siano conformi alla normativa cinese ed il loro sdoganamento.  

ETICHETTATURA DEI PRODOTTI ALIMENTARI  

La normativa cinese richiede l’obbligo di etichettatura in materia di prodotti agroalimentari importati in Cina.
Il controllo delle etichette avviene contestualmente alle altre ispezioni effettuate dalla AQSIQ al momento dell’ingresso del prodotto in Cina.
L’etichetta, dovrà essere redatta in lingua cinese, e recare obbligatoriamente, oltre ad eventuali ulteriori informazioni per ogni specifico prodotto, i seguenti elementi:
  • denominazione del prodotto;
  • ingredienti;
  • proporzioni degli ingredienti;
  • peso netto (e peso sgocciolato per i prodotti a cui si applica);
  • nome del produttore;
  • nome e indirizzo dell’importatore e distributore;
  • date e istruzioni di magazzinaggio;
  • codice dello standard del prodotto.

Inoltre, un nuovo regolamento emanato dal Ministero della Salute stabilisce che dal 1° gennaio 2013 le etichette dei prodotti alimentari confezionati dovranno contenere diverse informazioni di carattere nutrizionale.
Tale regolamento dimostra come attualmente la Cina intenda guidare la popolazione a scegliere in modo ragionato gli alimenti, promuovere l’equilibrio dietetico e nutrizionale e ridurre il rischio delle malattie croniche non trasmissibili.
Una volta in Cina, all’arrivo in dogana dei prodotti, le competenti autorità locali effettuano simultaneamente i necessari controlli di etichette e documenti di accompagnamento della merce.
ln particolare, procedono alla verifica della corrispondenza dell’etichetta ai requisiti stabiliti dalle leggi e norme sugli standard cinesi, nonché: l’autenticità e la qualità del prodotto.  
Il testo dell’etichetta:

  • deve essere redatto in lingua cinese ad eccezione del marchio;
  • i caratteri, simboli, numeri, non possono avere una grandezza inferiore a 1,8 mm (0,07 pollici) quando la superficie totale della confezione è superiore ai 20 cm;
  • può essere redatto in pinyin o linguaggi stranieri ma i testi riportati devono essere la traduzione di quanto riportato dai caratteri cinesi (ad eccezione del nome e dell’indirizzo del produttore o del distributore) e non devono essere di dimensioni superiori ai caratteri cinesi.
L’ispezione di qualità e la dichiarazione doganale sono condotte simultaneamente. Le merci saranno rilasciate dalla Dogana in seguito all’emissione del certificato di autorizzazione.

Le merci devono anche essere sottoposte ad ispezione a campione, effettuata per ogni spedizione ricevuta.
A seguito di tale procedura:

  • in caso di esito favorevole, la competente autorità emetterà un certificato di ispezione attestante la conformità del prodotto alle norme cinesi e contenente la dicitura “label approved”;
  • nel caso in cui l’etichetta non risulti conforme alle norme locali o il prodotto non superi i controlli di qualità, in base alla nuova normativa, laddove leggi e regolamenti amministrativi non dispongano diversamente, l’autorità può ordinare alle parti di distruggere le merci importate.

E’ tuttavia consentito all’esportatore di rispedire le merci al porto di partenza, a condizione che venga effettuata una dichiarazione di reso (return notice) notificata alla Dogana in forma scritta.
Con la dichiarazione di reso, la Dogana potrà curare le formalità per la spedizione.  

La gestione della procedura di ingresso può essere svolta solo da una società dotata di licenza import-export (importatore).  
La figura dell’importatore è di fondamentale importanza, poiché la sua funzione sarà quella di supportare la predisposizione della documentazione necessaria per l’esportazione, comprese le etichette, fornire direttamente, o con società collegata, la licenza di importazione, curare lo sdoganamento del prodotto ed il pagamento degli oneri connessi, provvedere direttamente, o con società collegate, alla distribuzione del prodotto.


SPEDIZIONE TEMPORANEA  

E` possibile esportare temporaneamente verso la Cina secondo la procedura del carnet ATA unicamente per le merci destinate ad essere presentate nelle esposizioni o avvenimenti simili così come nelle operazioni di transito. Negli altri casi, l`impresa è soggetta alle procedure del diritto comune con l’intervento di un agente.


Dal 1° novembre il carnet ATA può essere anche impiegato a Macao per:

  • le merci destinate ad essere presentate nelle esposizioni,
  • il materiale professionale ed i campioni commerciali.  


TRASPORTO E IMBALLAGGIO

a) Documenti di trasporto

b) Lista dei colli

c) Assicurazione trasporto
Non richiesta.  

d) Trattamento degli imballaggi in legno
Dal mese di gennaio 2006 gli imballaggi in legno destinati alla Cina devono essere trattati e marchiati secondo le norme ISPM-15 FAO.
Per ulteriori informazioni consultare il sito https://www.ippc.int/countries/china

CONTROLLO MERCI  

Il 13 aprile 2003 è stata istaurata una certificazione obbligatoria concernente prodotti legati alla sanità e sicurezza personali. L’amministrazione cinese per la certificazione e accredito (CNCA) che proviene dalla AQSIQ, gestisce il sistema di certificazione obbligatoria dei prodotti e marchio di certificazione cinese obbligatorio (CCC)
http://www.cqc.com.cn/english/ProductCertification/A0231index_1.htm.  

a) Certificazione CCC (China Compulsory Certification)    

 
La China Compulsory Certification è una certificazione necessaria per vari gruppi di prodotti prima di poterli importare, vendere o commercializzare in Cina. È stata introdotta nel 2002 sulla base delle versioni precedenti e a seguito dell’adesione della Cina all’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO).
Molte aziende incontrano ostacoli durante il processo di certificazione, soprattutto a causa dei numerosi requisiti richiesti dalle autorità di certificazione cinesi. A volte i requisiti sono difficili da adempiere anche a causa di alcuni equivoci che si verificano durante l’operazione di richiesta del certificato. Per questo motivo possono talvolta esserci dei notevoli ritardi o dei gravi errori durante il rilascio oltre ad un notevole dispendio di risorse per l’ottenimento dello certificato.
I prodotti soggetti a certificazione CCC sono illustrati da un Catalogo (5), nel quale rientrano prodotti come il materiale elettrico, elettrodomestici, il materiale hi-fi, gli apparecchi per illuminazione, gli apparecchi telefonici, i copertoni, le apparecchiature mediche, ecc.
A partire da tale data determinati prodotti, per poter essere importati e commercializzati sul mercato cinese, devono ottenere la certificazione e il marchio CCC. Quest’ultima viene rilasciata da strutture che si trovano in Cina.  
Le richieste di certificazione volontaria possono essere depositate anche per prodotti per i quali non è richiesta l marchio CCC.

http://www.cqc.com.cn/english/aboutcqc/CQCIntroduction/A022901index_1.htm  

PASSAPORTO E VISTI  

Visto Business (visto F) è rilasciato ad un cittadino straniero invitato in Cina per visita, ricerca, incontri, business, scambi in settori come: scienza, tecnologia, istruzione, cultura e sport, o per partecipare ad eventi o ad esposizioni commerciali, oppure per studio di breve periodo o stage per un periodo non superiore a 6 mesi.
Relativamente all’ottenimento del visto d’ingresso nella Repubblica Popolare Cinese, i documenti necessari per completare la procedura sono i seguenti:  

  • Passaporto originale con validità superiore a 6 mesi dalla data di richiesta e le sufficienti pagine bianche per visto.Modulo di richiesta per il Visto compilato e firmato. Al modulo deve essere applicata una fototessera recente.
  • Fotocopia o originale della lettera d'invito emessa da un ente autorizzato cinese. La stessa CCIC provvederà a fornire la lettera in questione.  

Il costo per il visto individuale con singolo ingresso con tempistica standard ammonta a € 86,30 (IVA inclusa). Il prezzo comprende le spese di rilascio per l’Ambasciata e le spese di servizio per il Centro.  
La tempistica con procedura regular è di 4 giorni lavorativi. Nonostante ciò è consigliato iniziare la procedura un mese prima della partenza per evitare imprevisti.  

Di seguito i Chinese Visa Application Service (CVASC) di Milano e Roma:
CVASC Milano:
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CVASC Roma:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  

 

AMBASCIATE E CONSOLATI IN ITALIA 
Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia 
Via Bruxelles, 56 - 00198 Roma
Tel: +39 06 8413458 / +39 06 96524200 - Fax: +39 06 85352891  
email:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ufficio Consolare
Tel. +39 06 96524265 - +39 06 96524262(visti); Fax: +39 06 96524260
Centro Visti
Viale Regina Margherita, 279 00198 Roma
Tel. +39 06 44250240 Fax. +39 06 44260770
Consolato Generale della Repubblica Popolare di Cina in Milano
Via Benaco, 4 20139 Milano
Tel. +39 02 5693869 - Fax +30 02 5694131
email:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Via Paleocapa, 4 20121 Milano
Tel. +39 02 72021905 Fax. +39 02 86452219
Centro Visti
Viale Liguria, 40 - 20143 Milano
Tel. +39 02 83201385 Fax. +39 02 83201407
Consolato Generale della Repubblica Popolare Cinese in Firenze
Via dei Della Robbia, 89 - 50132 Firenze
http://firenze.china-consulate.org/ita
Tel. +39 055 573889 Fax. +39 055 5520698
AMBASCIATE E CONSOLATI IN CINA 
Ambasciata d'Italia a Pechino 
2, San Li Tun Dong Er Jie - 100600 Beijing – China
Tel.: +86 10 85327600; Fax: +86 10 65324676 (Cancelleria)
email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
http://www.ambpechino.esteri.it/ambasciata_pechino
Circoscrizione consolare: tutte le province cinesi, ad eccezione di quelle rientranti nelle circoscrizioni consolari di Shanghai, Canton e Hong Kong; Mongolia.
Corrispondenti consolari: Ulaan Baatar (Mongolia) - Prof. Alfredo Savino, Tel.: +97 695868948, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Consolato Generale d’Italia a Canton (Guangzhou)
Unit 1403 International Finance Place (IFP)
No.8 Huaxia Road - Pearl River New City - 510623 Guangzhou China
Tel.: +86 20 38396225 Fax: +86 20 85506370
email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
PEC : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Circoscrizione consolare: Guangdong, Guangxi, Fujian, Hainan.
    Corrispondenti consolari:
    Shenzhen (Guangdong) - Sig. Stefano Pipino: Tel.:  +86 755 83412260, Cell.: +86 13480808894; Fax: +86-755-8230 0358; e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Hainan - Sig. Francesco Guarnieri: Tel.:  +86 898 88298141, Cell.: +86 13976196774; e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Consolato Generale d’Italia a Chongqing
Indirizzo provvisorio : Intercontinental Hotel Chongqing, 10 floor SUI Room 101 Minzu Road, Yuzhong District, Chongqing 400010
Tel.:  +86 23 63822033 / +86 23 63831544 - Fax: +86 23 63832544
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Circoscrizione consolare: Chongqing, province del Sichuan, Guizhou e Yunnan.
Consolato Generale d’Italia - Hong Kong  
Suite 3201, 18 Harbour Road , 32/F, Central Plaza Bldg.- Wanchai
Tel: (852) 25220033/4; Fax: (852) 28459678
Per emergenze: 90107875
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Consolato Generale d’Italia - Shanghai  
The Center, 19 floor, Unit 7/11 n. 989, Chang Le Road - 200031 Shanghai
Tel.: +86 21 54075588 - Fax: +86 21 64716977
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.consshanghai.esteri.it/Consolato_Shanghai
Circoscrizione consolare: Shanghai, province del Zhejiang, Jiangsu e Anhui.
ICE-Agenzia Promozione Internazionalizzazione delle Imprese italiane 
ICE - Italian Trade Commission – Canton (Guangzhou) 
Unit 1402, International Finance Place (Ifp), No.8 Huaxia Road, Pearl River New City,
510623 Guangzhou
Tel: +86 20 85160140 - Fax: +86 20 85160240
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Competenza: Guangdong, Guangxi, Guizhou, Hainan, Hunan, Yunnan. 
ICE - Italian Trade Commission - Pechino (Beijing) 
Room 3802 - Jing Guang Center, Hu Jia Lou, Chaoyang District, 100020 Beijing
Tel: +86 10 65973797 - Fax: +86 10 65973092
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Competenza: Hebei, Liaoning, Jilin, Heilonjiang, Shanxi, Shaanxi, Ningxia, Gansu, Xinjiang, Qinghai, Tibet, Sichuan, Henan, Shandong, Inner Mongolia nonche' le municipalita' di Beijing, Tianjin, Chongqing e Mongolia.
ICE - Italian Trade Commission - Shanghai 
Room 1901-1906 - The Center - 989, Chang Le Road, 200031 Shanghai
Tel:+8621 62488600 / 54075050 - Fax:+8621 62482169
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Competenza: Jiangsu, Zhejiang, Hubei, Anhui, Fujian, Jiangxi oltre alla Municipalità di Shanghai.
ICE - Italian Trade Commission - Hong Kong
Suite 4001 - Central Plaza - 18, Harbour Road, Wanchai, Hong Kong
Tel: +852 28466500 - Fax: +852 28684779
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Competenza: Regioni Amministrative Speciali (SAR) di Hong Kong e Macao
ICE - Italian Institute for foreign trade – Chengdu (punto di corrispondenza)
Foreign Trade Center, 22th Floor, Unit 05 West Yulong Street, 210, 610015 Chengdu, Sichuan
Tel: +86 28 86626506 / 86628973; Fax: +86 28 86510130
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ICE - Italian Institute for foreign trade – Tianjin (punto di corrispondenza)
Min Zu Road 94, He Bei District, 300010 Tianjin
Tel: +86 22 24450616 - Fax: +86 22 24450617
e-mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CAMERE DI COMMERCIO
Camera di Commercio Italo Cinese
Palazzo Clerici, Via Clerici 5 – 20121 Milano
Tel.: +39 02 36683110 - Fax: +39 02 36561073
email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
http://
email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Camera di Commercio italiana in Hong Kong e Macao
19/F, 168 Queen's Road Central, Hong Kong
Tel.: +852 2521 8837 - Fax: +852 2537 4764
email:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Camera di Commercio italiana in Cina
 
Pechino
Unit 1612, Zhongyu Plaza, A6, Gongti North Road, Chaoyang District, 100027
Tel: +86 10 85910545
e-mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  
 
Shanghai
Unit A, 4th floor, Block 6, Crea-Infinity, No. 600 North Shaanxi Road, Jing'an District, 200040
Tel: +86 21 61351313
e-mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  
 
Guangzhou
Garden Hotel, Room 948, 368 Huanshi Dong Road, Garden Tower - Guangzhou, 510064
Tel.: +86 20 83652682 - Fax.: 0086-20-83652983
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  
 
Suzhou
15F-1503, International Commerce Tower, No.28 Shishan Road, SND, 215011 Suzhou, Tel: 0086 21 61351313
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
All-China Federation of Industry and Commerce (ACFIC)
Post: No. 70, West Deshengmen Street, Xicheng District, 100035 Beijing
Tel: +86 10 58050738
e-mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
MINISTERI
Ministero del commercio
Ministero Affari esteri
Ministero delle Scienze e tecnologia
Ministero dell’industria e dell’Information Technologies
Ministero delle Finanze
ISTITUTI, ENTI, AGENZIE NAZIONALI
Invest in China
CISE - Center for International Scientific Exchanges of Chinese Academy of Sciences
Tel: +86-10-68597747; Fax:+86-10-68597748
email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Amministrazione nazionale del turismo
State Administration for Industry and Commerce
Dogane Cinesi
Ufficio Nazione di Statistica
Gazzetta Ufficiale Cina
China Council for the Promotion of International Trade
Standardization Administration
ORGANISMI INTERNAZIONALI
Delegazione dell’Unione Europea in Cina
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
European Chamber of Commerce in China
PRINCIPALI ISTITUTI BANCARI
Bank of China
ICBC - Industrial & Commercial Bank of China
China Construction Bank
China Development Bank
Agriculture Bank of China
The People's Bank of China (PBC)
ALTRE INFORMAZIONI PAESE
Department of Foreign Affairs and Trade - Australia "Country/Economy Fact Sheet"
Central Intelligence Agency (CIA)- Country Commercial Guides
U.S. Department of State - Background Note: China
China National Tourist Office
China trade directory
 
 
(1) Codificazione iso-alfa per i paesi e per le monete:
- una codificazione iso-alfa su due caratteri per i paesi e territori;
- una codificazione iso-alfa su tre caratteri per le monete.
La versione della nomenclatura di paesi e territori per le statistiche del commercio estero della UE e del commercio tra i suoi Stati membri valida a decorrere dal 1 giugno 2005 è allegata al regolamento (CE) n.750/2005 della Commissione, del 18 maggio 2005 (GUUE L 156, del 19 maggio 2005, p.12).
Le due codificazioni sono utilizzate per la compilazione delle dichiarazione in dogana (DAU) e delle dichiarazioni di scambio di beni.

 

(2) I certificati sanitari per le carni sono rilasciati dalle ASL di appartenenza - Servizio veterinario. Per esportare animali vivi e prodotti da loro ottenuti, alimenti e mangimi, i produttori italiani devono fornire adeguate garanzie igienico-sanitarie alle autorità dei Paesi importatori. Consultare il sito Ministero della salute.
 
 
(3) I certificati fitosanitari, sono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza (su richiesta dell'interessato.).
Il Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) si avvale di numerosi organismi sia a livello centrale che territoriale per l'espletamento delle attività di vigilanza e controllo in materia di prodotti fitosanitari

 

(4) Per i prodotti cosmetici può essere richiesto sia il certificato di libera vendita, sia l`attestato di libera vendita.  
Il certificato di libera vendita va richiesto al Ministero della Salute (la richiesta va fatta alla sede centrale di Roma, 30 giorni prima della spedizione delle merci e per conoscenza all`assessorato della sanità locale - sito web: www.ministerosalute.it).
 
 
(5) Ricordiamo che i codici doganali non permettono di identificare con sicurezza i prodotti soggetti a certificazione, poiché a volte i codici cinesi non corrispondono a quelli italiani.

 

Le 19 categorie merceologiche del primo catalogo
1) cavi elettrici
2) interruttori, apparecchiature di protezione e di connessione
3) apparecchi elettrici a bassa tensione
4) motori elettrici frazionali
5) utensili elettrici
6) macchine saldatrici
7) elettrodomestici e similari
8) apparecchi audio/video
9) prodotti IT
10) apparecchiature per illuminazione
11) terminali per telecomunicazione
12) automobili e accessori per la sicurezza
13) pneumatici
14) vetri di sicurezza
15) macchine agricole
16) prodotti in lattice
17) apparecchiature elettro-medicali
18) equipaggiamenti antincendio
19) sensori per sistemi di allarme.

 

Nel caso in cui sia il prodotto che il suo componente appartengano al primo catalogo: 
  • se il prodotto è già assemblato, il componente può non essere certificato (ma è comunque consigliabile la sua certificazione)
  • se il prodotto non è assemblato, il componente deve essere certificato.
  • se il prodotto non rientra nel primo catalogo, mentre il suo componente ne fa parte, il prodotto già assemblato non deve essere certificato. 
ENTI CERTIFICATORI

 

L'Organismo ufficiale di accreditamento è il CNCA (www.cnca.gov.cn), cui compete anche l'interpretazione ufficiale delle norme.
Gli enti accreditati a rilasciare la certificazione sono nove; tutti hanno sede in Cina. Nessuno di essi è competente per tutti i gruppi merceologici.
Esistono inoltre 137 agenzie autorizzate che svolgono un ruolo di collegamento tra il richiedente e gli enti certificatori.

 

Enti certificatori accreditati
China Quality Certification Centre (CQC)
China Certification Centre for Electromagnetic Compatibility (CEMC)
China Public Security Prevention and Certification Centre
China Agricultural Machinery Quality Certification Centre (CAM)
China Safety Glass Certification Center
China Tyres Products Accreditation Committee Certification Centre
China Latex Products Quality Accreditation CentreZhuzhou
China Certification Center for Fire Products (CCCF)
China Certification Centre for Automotive Products
 
 
COME OTTENERE LA CERTIFICAZIONE

 

La CCC è una procedura ISO che prevede:
  • presentazione e accettazione della domanda di certificazione e della documentazione necessaria
  • prove di tipo
  • ispezione fabbrica preliminare
  • prove random
  • rilascio del certificato
  • ispezione fabbrica di routine.

Le vecchie certificazioni possono essere convertite nella CCC.

È anche possibile richiedere la certificazione CCC con il certificato e la relazione di prove CB.

 

ESENZIONI

 

In determinati casi i prodotti, pur appartenendo al primo catalogo, possono non essere certificati.
E' prevista l'esenzione automatica per i prodotti importati per esposizioni, fiere, presentazioni, ecc. non destinati alla commercializzazione.

 

Procedure particolari di esenzione sono inoltre previste per:
  • i prodotti destinati a prove o esperimenti
  • la componentistica importata per assemblaggio/lavorazione conto terzi, quando il prodotto finale è destinato interamente all'esportazione
  • i prodotti destinati alla riparazione/manutenzione oppure i ricambi di prodotti fuori produzione.

 

COSTI

 

Gli enti certificatori devono attenersi al tariffario unico nazionale. I costi possono variare in relazione alla lingua, alla collocazione geografica, ecc. dell'azienda richiedente.

 

In linea di massima, i costi sono i seguenti:
  • presentazione ed accettazione della richiesta: 600 RMB
  • prove di tipo (in base al prodotto): 1500-3000 RMB
  • verifica fabbrica preliminare: 3500 RMB per persona al giorno (durata media 1-5 gg.)
  • approvazione e rilascio del certificato: 800 RMB
  • registro di mantenimento annuo: 400 RMB
  • acquisto del marchio CCC (standard): 0,07 – 0,56 RMB cadauno
  • utilizzo del marchio: 1000 RMB all'anno. 
Attualmente per ottenere la certificazione trascorrono circa sei mesi. A regime bisognerà probabilmente attendere tre mesi.