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LISTA PAESI

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Capitale: Tripoli
Città principali: Bengazi 
Superficie (km²): 1.759.540 circa sei volte quella dell'Italia
Popolazione: 6,4 milioni (2011)
PIL: 36,9 miliardi $
PIL/procapite: 5 691,3 $
Settori economici: petrolio; agricoltura; costruzioni
Religioni: Musulmani sunniti: 97%
Lingua ufficiale: arabo
Moneta: dinaro libico, LYD
Fuso orario: 2 ore avanti rispetto all'orario del Meridiano di Greenwich; 1 ora avanti rispetto all'Italia (stesso orario del Meridiano con l'ora legale)
 
 
La Libia fa parte del GAFTA (Area araba allargata di libero scambio). Appartiene all'UMA (Unione Maghreb Arabo). È un partner della Comunità degli Stati Sahelo-Sahariani (Cen-Sad) e del COMESA (Mercato comune per l'Africa australe ed orientale). È anche membro dell’OPEC.
Ha firmato accordi bilaterali con il Marocco e la Giordania. Nel 2008, è iniziato con l'Unione Europea (UE), il suo principale partner commerciale, la negoziazione di un accordo di libero scambio, sospeso a causa degli eventi in Libia.
 
Lo stato dei negoziati/conclusioni dell'ALS tra l'UE e la Libia è disponibile sul sito web della Commisione europea – DG commercio.
 
Il paese ha lo status di osservatore nell'Unione per il Mediterraneo (questa partnership tra l'Unione europea e undici paesi mediterranei ha lo scopo di creare uno spazio comune di pace e stabilità e di stabilire gradualmente un zona di libero scambio).
L'evoluzione delle relazioni politiche tra l'UE e la Libia può essere trovata sul sito web Azione esterna dell’UE.
 
La Libia non è membro del WTO; ha uno status di osservatore.
 
Oltre alle armi e alle attrezzature per la repressione interna, solo alcuni prodotti sono vietati come carne suina, vino e bevande alcoliche, ecc.
Nonostante la ripresa delle relazioni economiche e finanziarie nel 2011 tra l'Unione europea e la Libia, con conseguente riduzione del numero di entità soggette al congelamento dei loro beni, il commercio rimane difficile a causa in particolare del clima politico e della mancanza di banche attive su questo paese.
 
Prima di qualsiasi esportazione, si consiglia di informarsi sulla rimozione graduale delle restrizioni.

  

DOCUMENTI DI SPEDIZIONE
 
 
Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU o suo equivalente) usualmente richiesta per le spedizioni, (salvo all'interno dell'Unione europea) le spedizioni a destinazione della Libia devono essere accompagnate dai documenti di seguito citati.
 
Per ulteriori informazioni consultare il sito Agenzia delle Dogane e dei Monopoli:
 
 
a) Fattura commerciale
Almeno un originale e tre copie, deve riportare i riferimenti abituali, contenere il valore equivalente in euro - indipendentemente dalla valuta fatturata - ed una traduzione in arabo.
La fattura commerciale deve essere successivamente vistata dalla Camera di Commercio competente, dalla Joint Italian Arab Chamber e legalizzata dal Consolato libico.
 
b) Certificato di origine
Le spedizioni destinate alla Libia devono essere accompagnate da un Certificato di origine redatto sul formulario comunitario (un originale e tre copie). Deve essere tradotto in arabo e successivamente vistato dalla Camera di Commercio competente, dalla Joint Italian Arab Chamber e legalizzata dal Consolato libico.
Le regole relative all’emissione e impiego dei certificati di origine sono precisate nell’allegato XI.
 
c) Certificato fitosanitario (1)
Per la frutta, i legumi, le sementi ed altri vegetali.
 
 
d) Certificato sanitario (2) 
Per le carni e sottoprodotti di origine animale (latte, uova, preparazione di carni, ecc.).
 
 
e) Certificato di macellazione (3)
Richiesto per le carni, secondo il rito islamico.
 
f) Certificato o attestato di libera vendita dei cosmetici (4) 
Questo documento, redatto da organizzazioni autorizzate, garantisce che i prodotti che appaiono sul CVL sono conformi al regolamento n. 1223/2009 del 30 novembre 2009 relativo ai prodotti cosmetici e sono conformi alla legislazione italiana e in libera vendita in Italia e nei paesi dell’Unione Europea.
Il certificato deve essere vistato dalla Camera di Commercio competente, dalla Joint Italian Arab Chamber e legalizzata dal Consolato libico.
 
 
Da sapere: i documenti rilasciati da un'amministrazione e direttamente collegati ad un'operazione commerciale o doganale (certificato sanitario, ad esempio) devono essere legalizzati in anticipo.
 
 
ISPEZIONE DELLE MERCI
 
 
In conformità con la decisione della Banca Centrale della Libia (Circolare 96 pubblicata il 30 aprile 2015), un certificato di ispezione è obbligatorio per tutte le esportazioni verso la Libia. Pertanto, le spedizioni in Libia devono comportare, prima della spedizione, un'ispezione della quantità, della qualità e del prezzo delle merci.
Questo controllo è effettuato dalle società incaricate dalle autorità libiche: Bureau Veritas; SGS Monitoring.
 
 
TRASPORTO, IMBALLAGGIO, ETICHETTATURA
 
 
a) Documenti di trasporto
I principali documenti di trasporto sono: la polizza di carico, la lettera di vettura aerea Air Waybill (AWB), la lettera di vettura internazionale CMR (Convention des Merchandises par Route).
 
 
 
b) Lista dei colli
Questa lista riassume tutte le merci esportate e ne precisa il volume, il numero dei colli, le casse, i contenitori e la quantità esatta delle merci.
 
 
c) Assicurazione trasporto
Non vi è l’obbligo di assicurazione locale, vale a dire l'obbligo di garantire il trasporto internazionale di merci in Libia.
 
d) Distinta di carico elettronica
A partire dal 1° ottobre 2015 è stato creato un modulo di tracciabilità elettronico del carico (Electronic Cargo Tracking Note - ECTN). Questo documento è obbligatorio per le spedizioni marittime.
La legge libica prevede che tutte le merci trasportate in Libia (compreso il carico in transito) devono essere accompagnate da un modulo di tracciabilità elettronico del carico (ECTN). Ogni ETCN avrà un numero unico che deve essere riportato sulla polizza di carico (BOL) e sul Cargo Manifest. Il ECTN deve essere rilasciato dal mittente o spedizioniere al porto di imbarco. Il carico non coperto da ECTN (o ECTN non valido) sarà soggetto a sanzioni o multe.
 
e) Trattamento degli imballaggi in legno
Sebbene non vi sia alcuna disposizione recente al riguardo, conviene impiegare legname indenne da parassiti.
Per ulteriori informazioni consultare il sito https://www.ippc.int/countries/libya
 
f) Etichettatura
L'etichettatura dovrebbe preferibilmente essere in arabo, ma può essere fatta in inglese. Per alcuni prodotti, il paese di origine deve essere menzionato sull'etichetta. Esistono requisiti di etichettatura variabili a seconda del prodotto.
 
 
SPEDIZIONE TEMPORANEA
 
 
Carnet ATA
Il paese NON aderisce alla convenzione ATA. Le esportazioni temporanee si fanno secondo la procedura della normativa in uso per mezzo di un agente, salvo disporre di un carnet “tous pays”.
 
 
PASSAPORTO E VISTI
 
 
Passaporto: obbligatorio, con validità residua di almeno sei mesi al momento dell’arrivo nel Paese ed una pagina intera libera. Non è ammesso nessun altro documento di viaggio.
Benché le Autorità locali non abbiano emesso alcuna comunicazione ufficiale al riguardo, risulta attualmente disapplicata la norma che imponeva di apporre sul passaporto un timbro con la traduzione in arabo dei dati anagrafici.
In vigenza dell’obbligo di cui sopra, il timbro bilingue era disponibile presso le Questure.
La normativa vigente dispone tutt’ora che l’ingresso in Libia è proibito a chi abbia sul passaporto il visto di Israele o qualsiasi altro segno/timbro/annotazione indicante un soggiorno o un transito in Israele.
 
 
Visto di ingresso: obbligatorio. Si consiglia di verificare con l’Ambasciata di Libia a Roma e con i Consolati libici in Italia le procedure di richiesta del visto. Per i visti d’affari, la persona fisica o giuridica deve avanzare richiesta presso l’Ufficio Immigrazione libico di residenza.
Il rilascio di visti turistici da parte delle Autorità diplomatiche e consolari libiche è soggetto a massima discrezionalità. Si ricorda, comunque, che i viaggi sono, al momento, assolutamente sconsigliati in ragione delle precarie condizioni di sicurezza nel Paese.
Quanto alla permanenza nel Paese, il precedente “timbro di registrazione” di colore verde, triangolare, non è più utilizzato. Da qualche tempo risulta introdotto un nuovo timbro, di colore blu, che va apposto entro cinque giorni dall’ingresso nel Paese (quanto alle procedure amministrative si segnala tuttavia che l’attuale frammentazione del Paese potrebbe dar luogo a difformità di trattamento). 

  

Nel ribadire l’invito a non recarsi nel Paese, si sottolinea che la corrente situazione in Libia non consente di offrire le necessarie garanzie nei contatti con i succitati Enti. Anche gli indirizzi e gli altri riferimenti potrebbero essere sottoposti a modifiche non notificate in ragione degli eventi correnti. 
 
AMBASCIATE E CONSOLATI IN ITALIA
 
 
Ambasciata della Libia a Roma
Via Nomentana, 365, 00162 - Roma
Tel. (+39) 06 8632 0951- Fax (+39) 06 8620 5473
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Consolato libico a Milano
Indirizzo: via Baracchini 7 - 20123 Milano
Tel.: 02 86464285; Fax: 02 874504
 
AMBASCIATE E CONSOLATI ALL'ESTERO
 
 
Ambasciata d'Italia a Tripoli
Shara Uahran, 1 p.o. box 912.
email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel. +218 21 333.41.31; +218 21 333.41.32; +218 21 333.11.93
Fax +218 21 333.16.73
 
ICE Tripoli. Attività temporaneamente sospesa
L'attività dell'Ufficio ICE di Tripoli è attualmente sospesa.
Per qualsiasi necessità, le aziende italiane potranno contattare l'Area Strategie di Rete della Sede ICE, a Roma, al seguente indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
Camere di Commercio locali
 
Camera di commercio di Misurata
tel. 00218051-51-621660/1/618858
fax 00218-51-620340/616497
e.mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Unione delle Camere di commercio a Tripoli
tel. 00218-21-444096/3342916
fax 00218-21-3342916/3340155
e.mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Enti Pubblici Nazionali
 
 
Libyan Investment Authority
Tel. 00218-21-36332085/6
e-mail segreteria del Direttore Generale: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
Principali Istituti Bancari locali
 
Central Bank of Libya: https://cbl.gov.ly/en/
National commercial Bank: https://ncb.ly/Default.aspx
 

 

(1) I Certificati fitosanitari di esportazione, sono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza.
L'organo competente è il Servizio Fitosanitario Nazionale, costituito dal Servizio Fitosanitario Centrale presso il Ministero Agricoltura e dai Servizi Fitosanitari Regionali (SFR) presso le Regioni.
Il Servizio Fitosanitario Centrale ha compiti di coordinamento, mentre ad operare sul territorio sono i SFR.
Il personale abilitato all'attuazione della normativa fitosanitaria possiede la qualifica di 'Ispettore Fitosanitario' ed è munito di apposita tessera di riconoscimento.
 
(2) I certificati sanitari per i prodotti animali vari (ittici, molluschi ecc.) e derivati animali come latticini formaggi ecc. I certificati vengono rilasciati dal servizio veterinario delle ASL di appartenenza.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Ministero della salute.
 
(3) La certificazione halal, che non sostituisce il previsto certificato sanitario, accompagna le carni che dall'Italia vanno all'estero. Halal è un termine arabo che vuol dire “lecito”, cioè fatto a regola, secondo i dettami della shari’a, la legge coranica.
Halal Italy Authority - è l'Organo ufficiale di Certificazione di Qualità Halal in Italia, riconosciuto da MUI (Majelis Ulama Indonesia), in rappresentanza dell'Autorità Internazionale di Certificazione Islamica (Halal International Authority - HIA) riconosciuta dalle Organizzazioni Governative, Organizzazioni non Governative, Associazioni dei Consumatori Halal e dalle Autorità e Rappresentanze Religiose dell'Islam nel mondo.
La certificazione halal può essere rilasciata anche da Halal Italia. Il 30 giugno 2010 il Ministero della salute, con il Ministero degli affari esteri, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha, infatti, sottoscritto la Convenzione interministeriale a sostegno dell'iniziativa Halal Italia, con l'obiettivo di promuovere la certificazione volontaria di qualità per le aziende italiane, che attesta la conformità alle prescrizioni religiose islamiche per i prodotti agro-alimentari, cosmetici e farmaceutici sotto il controllo del Comitato etico di certificazione halal della COREIS Italiana (Comunità Religiosa Islamica).
 
(4) Per i prodotti cosmetici può essere richiesto sia il certificato di libera vendita, sia l'attestato di libera vendita.
Per il Rilascio Certificati di Libera Vendita (CLV) per esportazione di prodotti Cosmetici in Paesi al di fuori dell'Unione europea (extra UE), vedi sito del Ministero della salute.